Quasi raddoppiati nell’ultimo anno i controlli dell’Ispettorato del lavoro di Varese
Diminuiscono del 12% le pratiche irregolari scoperte dalle unità operative, 39 per l’intera provincia e 5 carabinieri del Nucleo tutela del lavoro. Edilizia commercio e ristorazioni i settori più esposti al “nero“

Nel 2024, sono stati effettuati 931 accessi ispettivi da parte dell’Ispettorato del lavoro di Varese, un incremento significativo rispetto ai 483 del 2023, evidenziando un maggiore impegno per garantire la legalità nei luoghi di lavoro. Tra questi, 578 hanno riguardato la vigilanza ordinaria e 353 la vigilanza tecnica, rispetto ai rispettivi 382 e 101 dell’anno precedente. È il bilancio, soltanto parziale e per sommi capi, dell’attività ispettiva dell’ente, soggetto territoriale che fa capo al Ministero del Lavoro e delle Politiche Agricole, con un organico attualmente pari a 39 unità complessive, di cui 20 ispettori (3 tecnici) e 5 carabinieri del Nucleo tutela lavoro. Dai dati emerge un elemento di rilievo: le pratiche irregolari, in proporzione, diminuiscono. Sono state 524 (60,85% del totale) rispetto al 73,75% del 2023 (337 pratiche), registrando così un calo del 12,90%.
Irregolarità e sospensioni
Crescono i lavoratori irregolari intercettati: 870 nel 2024 (+58,46% rispetto ai 549 del 2023), di cui 316 in nero (190 nel 2023), 95 per somministrazione irregolare (16 nel 2023), 76 per riqualificazioni (8 nel 2023), 54 per violazioni sull’orario di lavoro (166 nel 2023), 51 nel settore autotrasporti (41 nel 2023) e 15 per caporalato (0 nel 2023). Aumentano le violazioni prevenzionistiche, con 611 accertamenti nel 2024 rispetto ai 255 del 2023. Anche i provvedimenti di sospensione dell’attività sono in crescita: 178 nel 2024, di cui 94 per lavoro nero e 84 per motivi di sicurezza (contro i 78 del 2023, di cui 54 per lavoro nero e 24 per motivi di sicurezza).
Le denunce
L’attività di polizia giudiziaria ha visto 250 persone denunciate nel 2024, rispetto alle 220 del 2023. Nel dettaglio, i deferiti all’autorità giudiziaria nel 2024 sono stati 197 per violazioni prevenzionistiche, 15 per “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro” e 53 per “altri motivi”.
Lavoro nero
Sono 411 i lavoratori interessati da fenomeni di sfruttamento (nero e somministrati). L’attività di vigilanza in materia giuslavoristica, finalizzata a rilevare situazioni di lavoro nero, irregolare o di sfruttamento della manodopera, ha interessato principalmente i seguenti settori merceologici (in percentuale sul totale delle aziende ispezionate): agricoltura 2,9%; attività manifatturiera 8,90%; edilizia 19,70%; commercio all’ingrosso e al dettaglio 18,5%; trasporti e logistica 3,43%; attività di servizi di alloggio e ristorazione 28%; servizi alle imprese 13,50%.
L’impatto economico
Le attività ispettive e le indagini legate alle verifiche in ambiente lavorativo hanno avuto importanti ricadute sul piano economico. Il recupero di imponibili non dichiarati ha raggiunto i 3.107.187 euro (+174% rispetto a 1.004.417 euro nel 2023). Le sanzioni amministrative contestate ammontano a 1.861.795 euro (contro gli 844.405 del 2023), mentre le sanzioni penali contestate sono state pari a 654.730 euro (contro i 264.203 euro del 2023).
«I dati del 2024 testimoniano un deciso rafforzamento dell’attività di vigilanza, grazie anche a una pianificazione più efficace e all’impegno costante del nostro personale. La nostra azione ha contribuito non solo a individuare irregolarità, ma anche a promuovere la cultura della legalità e della sicurezza nei luoghi di lavoro», ha commentato il direttore dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Varese, Alberto Gardina.
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