Solo due medici di famiglia accettano di lavorare nelle case di comunità dell’Asst Sette Laghi

Molte le richieste di chiarimenti sul ruolo unico arrivate all'azienda ospedaliera. Il nuovo modello di assistenza territoriale sarà obbligatorio dal prossimo bando per gli ambiti carenti

medicina salute

Sono due i medici di medici generale che hanno aderito alla proposta di adesione al ruolo unico di assistenza primaria. Nonostante il rinvio di 10 giorni dei termini per presentare la richiesta avanzata dall’Asst Sette Laghi, la risposta è stata abbastanza deludente. “In linea con il risultato regionale” si vocifera.

La richiesta era stata spiegata dal direttore socio sanitario Giuseppe Calicchio: « In futuro si andrà verso una maggiore integrazione tra medicina del territorio e attività ospedaliere. Il contratto prevede, per i nuovi convenzionamenti, l’impegno nella AFT ( Aggregazione funzionale territoriale) di 38 ore, che si riducono in base al numero dei pazienti presi in carico per scelta fiduciaria».

Il nuovo modello integrato di lavoro riconosce la possibilità di modulare l’impegno in base al numero di pazienti:

Fino a 400 assistiti svolgono tutte e 38 ore all’interno delle case di comunità.
Tra i 401 e i 1000 mettono a disposizione 24 ore settimanali.
Tra 1001 a 1200 lavorano per 12 ore nelle case di comunità.
Tra 1201 a 1500 sono coinvolti per 6 ore.
Oltre i 1500 assistiti si dedicano alla sola medicina territoriale come avviene oggi.
In caso di medici in formazione con 640 assistiti devono svolgere 24 ore di attività obbligatoria che scendono a 12 in caso di un numero tra 651 e 1000 assistiti mentre chi ne avrà di più non dovrà svolgere nessuna attività.

Il ruolo unico, di fatto, diventera obbligatorio dal mese prossimo: con il nuovo bando per l’assegnazione degli ambiti carenti, chi parteciperà al concorso dovrà sottoscrivere il nuovo contratto libero professionale: « La novità è contenuta nel nuovo contratto collettivo sottoscritto tra le parti» ricorda il direttore Calicchio.

Chi finirà il percorso di formazione nei prossimi mesi, anche se titolare già in via provvisoria di un contratto per l’incarico di medico curante, una volta completati gli studi al momento di sottoscrivere il nuovo accordo a tempo indeterminato dovrà aderire al ruolo unico.

Ma cosa comporta in concreto?

« Sono ancora in corso i confronti per declinare le attività legate al ruolo unico, a disposizione dei propri pazienti ma anche delle attività della casa della salute di riferimento».

Nonostante l’adesione sia stata di soli due medici (nessun’altra informazione sui due medici è stata fornita dalla Sette Laghi), c’è stato interesse verso questa svolta epocale: « Molte le domande che sono state fatte per comprendere meglio le attività di supporto alle case di comunità – spiega il direttore socio sanitario – Gli ambiti sono stati identificati come la prevenzione, la formazione, la cronica, la continuità assistenziale. Le richieste, però, miravano ad approfondire ulteriormente per comprendere la complessità dell’incarico. E questi sono dettagli su cui ancora c’è confronto ai tavoli».

Tra le critiche c’è sicuramente anche quella della sede della casa di comunità, un luogo che incrina il confronto diretto e fiduciario del medico e paziente

« C’è il timore che la casa di comunità infici il rapporto diretto e costante tra il curante e i suoi assistiti. Il punto, però, è che ancora non si è definito l’ambito geolocalizzato di casa di comunità: ci sarà sicuramente la struttura aziendale ma nulla vieta che si possa creare anche una casa diffusa territorialmente, in rete tra tutti gli ambulatori dei singoli medici. Sono tutte questioni in discussione».

Quando ci saranno le prime attività di questo nuovo modello di medicina territoriale?

« I lavori sono ancora in corso. Con il prossimo concorso per gli ambiti carenti, una volta espletato e assegnati i territori si potrà avere qualche dettaglio maggiore. Ma ciò avverrà tra un po’ di mesi».

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Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 24 Febbraio 2025
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  1. Avatar
    Scritto da carlito8

    Chi finirà il percorso di formazione nei prossimi mesi, anche se titolare già in via provvisoria di un contratto per l’incarico di medico curante, una volta completati gli studi al momento di sottoscrivere il nuovo accordo a tempo indeterminato dovrà aderire al ruolo unico.

    in totale scempio di ogni garanzia di legge, codice civile e contratti> vedremo cosa ne pensera’ il TAR e soprattutto BUONA FORTUNA CON L ONDATA DI DIMISSIONI IN ARRIVO da parte della categoria.
    Spiegatelo poi.

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