Traffico a Varese: “E se dicessimo che è caotico perchè ci sono in giro troppe auto?”

A poche ore dal pomeriggio di traffico eccezionale capitato a Varese Leonardo Savelli, presidente di Fiab Varese Ciclocittà APS, ci ha inviato le sue considerazioni sulla situazione e sui commenti da essa generati

traffico code auto

A poche ore dal pomeriggio di traffico eccezionale capitato a Varese – a causa di un semaforo guasto –Leonardo Savelli, presidente di Fiab Varese Ciclocittà APS, ci ha inviato un messaggio contenente diverse considerazioni sulla situazione e sui commenti da essa generati. Ve la proponiamo integralmente:

Leggo sul vostro quotidiano che nel pomeriggio del 6 febbraio è stato difficile spostarsi in auto nella nostra città.
Recentemente è stata citata nel dibattito politico cittadino la classifica di INRIX che mostra statisticamente che a Varese chi si sposta in auto perde molto tempo per lentezza e intoppi del traffico.
Sorprende che si parta da questo dato per suggerire, da parte di alcuni, provvedimenti che non sono soluzioni: corsie stradali più larghe, più velocità, più parcheggi, meno cantieri (quindi meno investimenti) per la viabilità. Nulla di questo c’è nel rapporto INRIX, che si occupa piuttosto di studiare soluzioni per una mobilità più intelligente.

Meglio uscire dagli slogan facili e alla moda, stare ai numeri, senza troppe ideologie. Sappiamo bene che se c’è una ideologia vincente, da decenni, è quella pro-automobili. Basti solo considerare le pubblicità, alle cui lusinghe siamo esposti quotidianamente.

Consideriamo quindi anche altri numeri: quelli dell’ ISTAT dicono che a Varese abbiamo un tasso di motorizzazione nettamente più alto della media in Italia, che è la nazione più motorizzata d’Europa. Quelli dell’ ISFORT dicono che il 33% degli spostamenti quotidiani delle persone in Italia è entro i 2 km, e il 42% tra i 2 e i 10 km.

Sulla base di questo: se dicessimo che il traffico è caotico perché c’è in giro un numero eccessivo di auto ? Se dicessimo, anche, che vale la pena investire per modificare le abitudini di spostamento ? Dall’uso dell’auto privata ad altre modalità, come il trasporto pubblico, la pedonalità, la ciclabilità e – soprattutto – un mix delle opzioni a disposizione ?

Inoltre: se invece di mettere polemicamente nel mirino chi usa la bici (e lascia nel box l’auto) si cominciasse a considerarlo una persona che regala spazio (di parcheggio, di coda ai semafori, etc) ai concittadini che usano l’auto ?

Ancora numeri: quelli recentissimi che giungono da Bologna, dopo un anno di “città 30”, sono tutti confortanti soprattutto in termini di sicurezza e vite umane salvate.
E la raccolta-firme per abolire quel limite di velocità è stata un vero flop: si è fermata a 3.500 a fronte del minimo richiesto di 9.000!

Nessuno sia ostaggio di facili slogan che non hanno fondamento.
Quelli che si scagliano contro le “follie ambientaliste” ricordano Don Chisciotte che combatteva i mulini a vento, perché era convinto che fossero giganti malvagi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Febbraio 2025
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da erlong

    Penso che questo messaggio sia da incorniciare e divulgare il più possibile perché coglie il nocciolo della questione.
    Essendo, come molti, automobilista, motociclista, ciclista e pedone, credo di avere una visione abbastanza ampia delle problematiche relative ai vari ruoli.
    In base a ciò aggiungerei anche una postilla: sarebbe opportuno anche fare un po’ di educazione stradale ai ciclisti, in quanto a fronte dei tanti che si comportano correttamente sulla strada, ce n’è anche un numero non esiguo che sono autori di comportamenti assurdi e irrispettosi degli altri utenti della strada, mettendo a rischio la loro incolumità, oltre che a creare nervosismi e disagi nel traffico.

  2. Bruno Paolillo
    Scritto da Bruno Paolillo

    Egregio Direttore, dopo aver letto la lettera del Sig. Savelli faccio due considerazioni: La prima è cheanche a Varese la popolazione invecchia; La seconda è che Varese, stante la sua spiccata altimetria non è certo il luogo ideale in cui tanti anziani (a meno che non siano avvezzi alla bicicletta) possono spostarsi in bici; La terza è che la realizzazione di percorsi ciclabili con relativi restringimenti di carreggiata certamente non favorisce il fluire del traffico.
    Da ultimo mi chiedo: e se invece dicessimo che nelle città la maggior parte dei sinistri con feriti anch egravi è dovuto alle intemperanze e al modo di guidare dei ciclisti?
    Cordialmente,
    Bruno Paolillo

  3. Ettore S
    Scritto da Ettore S

    la mattina presto, la sera, Varese si gira in pochi minuti. Appena arriva l’ora in cui tutte le auto si muovono, per lavoro, la scuola, ogni infrastruttura o stallo di parcheggio diventa insufficiente e sono le stesse auto ad intralciarsi. Per poche ore al giorno l’auto smette di essere un mezzo utile e comodo per spostarsi, ma diventa una palla al piede. Far spostare auto costa, per la manutenzione delle infrastrutture. Molto spazio urbano è invaso da auto, ferme in sosta per il 95% del tempo.

  4. Avatar
    Scritto da Viacolvento

    Se le classi sono affollate la causa non sono i troppi studenti, ma le scuole inadeguate; se ci sono liste d’attesa eccessive la causa non sono i troppi malati, ma le strutture sanitarie inadeguate; se invece i traffico è asfittico, la causa non sono le strade inadeguate, ma le troppe auto! (Scritto da uno che in città usa più la bicicletta che l’automobile}

  5. Avatar
    Scritto da Vinx

    E se le auto fossero troppe perché non c’è alternativa?
    Chi lavora a Varese ci va in auto, molto spesso perché la sera ha paura a prendere i mezzi pubblici. Trovare parcheggio sta diventando sempre più complicato. Aggiungiamoci anche che la circolazione è caotica perché spesso non è possibile evitare di passare dal centro… et voilà.
    E lo smartworking è passato di moda: un sacco di gente in giro che si potrebbe evitare.

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