Un’alleanza pubblico privato per rispondere all’emergenza abitativa: la proposta di Caritas con il fondo Schuster

Martedì 4 marzo, Luciano Gualzetti direttore della Caritas Ambrosiana parlerà del progetto che vuole radunare proprietari immobiliari, agenzie di intermediazione ma anche istituzioni e terzo settore

chiavi alloggio

L’emergenza abitativa è diventata allarme. I problemi possono essere diversi: c’è il richiedente economico, che ha un lavoro ma non trova una soluzione adeguata, c’è il bisognoso in condizioni di fragilità momentanea o estrema. Tutti hanno l’esigenza di vedersi riconosciuto il diritto alla casa.

Il Varesotto non fa eccezione: diversi enti, istituzionali o del terzo settore, si impegnano nel dare risposte tempestive e congrue alle istanze ma le difficoltà sono evidenti e spesso ci si sente impotenti.

La Caritas Ambrosiana ha deciso di mettere a disposizione il fondo Schuster per dare una prima risposta. L’idea è quella di mettere attorno a un tavolo quanti, a diverso titolo, si occupano di emergenza abitativa per costruire un fronte comune, partendo proprio dal fondo Schuster con cui si vogliono sostenere proprietari di appartamenti disposti a metterli a disposizione della rete assistenziale in cambio di un aiuto economico per interventi di manutenzione e messa a norma dei locali.

La proposta verrà presentata il prossimo 4 marzo alle ore 21 in Sala Montanari. L’incontro dal titolo “Casa: diritto o privilegio? Fondo Schuster – Case per la gente”  vedrà ospite Luciano Gualzetti direttore della Caritas Ambrosiana che spiegherà il fine dell’iniziativa.

Caritas parrocchiale decanato Varese

Caritas lancia così un appello per unire le forze. Questa mattina, nella sede della Brunella, Don Matteo Rivolta, responsabile Caritas Varese, ha invitato i rappresentanti delle diverse Caritas locali, le associazioni del terzo settore, il sindacato degli inquilini Sunia e l’assessore ai servizi sociali del Comune di Varese Roberto Molinari per ascoltare l’esperienza  di Gianluigi Chiaro, consulente Caritas italiana per il mercato immobiliare, che ha sviluppato progetti in altre regioni d’Italia.

Come ha detto lo stesso consulente, l’emergenza abitativa è ampia e risponde a bisogni differenti. Di solito si crea non per reale mancanza di alloggi ma per una diffidenza culturale verso chi si trova in stato di necessità: « Una risposta potrebbe essere una rete che metta insieme privato e pubblico, enti del terzo settore e associazioni imprenditoriali piuttosto che bancarie, uniti dal bisogno di risolvere il problema abitativo. Oggi stiamo vivendo il calo demografico e capita sempre più spesso che occorrano maestranze, dipendenti che collaborino allo sviluppo economico di un territorio. Se questi lavoratori non trovano una sistemazione se ne vanno, impoverendo il tessuto imprenditoriale. Ci sono poi urgenze legate a fragilità che richiedono un accompagnamento di natura non assistenzialistica per rimettersi in piedi. Tale complessità si può gestire, mettendo insieme le forze, condividendo protocolli e azioni. Un unico processo condiviso che porti a un’unica risposta per chi cerca casa».

Gianluigi Chiaro ha parlato dell’esperienza di Parma, dove è stata creata proprio una Fondazione che raduna tutti gli attori e si occupa, in modo condiviso, delle istanze. Una formula che, in Lombardia, potrebbe non essere adeguata, a causa di diversità normative, ma che si potrebbe adattare: « Riunendo i proprietari immobiliari si ottengono due vantaggi – ha spiegato ancora vil dottor Chiaro – uno si fa fronte comune con un percorso di garanzia a tutela dei proprietari e, due, si crea una massa critica capace di attrarre anche finanziamenti europei destinati alle ristrutturazioni».

Le potenzialità di un diverso approccio al problema abitativo ci sono: non è un percorso facile o immediato. La sera del 4 marzo si potranno porre basi nuove, se il territorio vorrà fare squadra per un bene collettivo.

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

Sono una redattrice anziana, protagonista della grande crescita di questa testata. La nostra forza sono i lettori a cui chiediamo un patto di alleanza per continuare a crescere insieme.

Pubblicato il 26 Febbraio 2025
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