“Varese messa in ombra da Milano deve trovare la sua vocazione per guardare al futuro con successo”

Il Ministro Giorgetti è stato il protagonista della prima uscita ufficiale dell'Associazione La Lombardia che vorrei, promossa da Emanuele Monti. Nell'intervista ha toccato a 360 gradi problemi e potenzialità del territorio

giancarlo giorgetti

La Lombardia è una delle regioni più potenti d’Europa sotto il profilo economico e vanta un patrimonio naturalistico straordinario, spesso sottovalutato. Nonostante le sue eccellenze, la regione fatica a trasformare il suo successo in una coscienza collettiva stabile. Il territorio di Varese vanta bellezze, competenze e talenti che, però, vengono oscurati dalla potenza superiore di Milano.

La prima uscita dell’associazione La Lombardia che vorrei

È la fotografia raccontata questo pomeriggio dal Ministro Giancarlo Giorgetti guest star dell’evento organizzato dal consigliere regionale Emanuele Monti per la nascita dell’associazione La Lombardia che vorrei.

Oltre 400 persone hanno seguito a Villa Recalcati il confronto condotto dal direttore della testata giornalistica regionale della Rai Roberto Pacchetti.

Dopo i saluti istituzionali del padrone di casa, il Presidente della Provincia Marco Magrini che sta sostenendo un confronto pragmatico e concreto per il  rilancio del territorio, Monti ha ricordato il percorso fatto da un’associazione che si rivolge soprattutto ai giovani, under 40 per costruire una nuova visione di futuro.

L’industria tra passato e futuro

Il Ministro Giorgetti ha ricordato le criticità del territorio che proprio in questi giorni vive la crisi della Beko Varese: «La provincia di Varese è stata storicamente un centro industriale cruciale, con realtà come Leonardo e Beko. Tuttavia, la globalizzazione impone sfide complesse: alcuni comparti maturi sono destinati a ridimensionarsi, altri necessitano di investimenti e diversificazione per rimanere competitivi. Altri sono in fase espansiva: leggerete probabilmente lunedì e martedì che l’Europa chiede di investire di più la difesa dall’altra».

«Poi le cose però possono cambiare. Quello che, secondo me, occorrerebbe fare è pensare anche in prospettiva di diversificazioni e riuscire, approfittando di questo benedetto Golden Power che non è nient’altro che uno strumento per comprare tempo, a immaginare di fare un ponte verso una situazione diversa che noi non possiamo conoscere in questo momento».

Varese e la sfida dell’identità

In attesa di nuove opportunità oggi sconosciute, Varese dovrebbe trovare la sua dimensione, un’offerta che permetta ai suoi giovani di rimanere e a investire sul suo sistema socioeconomico.

In questo momento di cambiamento, con le botteghe che hanno costruito la ricchezza del territorio ormai scomparse, si rifletta sulle tante ricchezze presenti: naturalistiche, turistiche, culturali. Si mettano a sistema i grandi valori rappresentanti dalle ben due università presenti piuttosto che dal JRC, il terzo più grande centro della Comunità europea dopo Bruxelles eLussemburgo con i suoi 2000 dipendenti. «Molti giovani professionisti lasciano la provincia per cercare opportunità altrove, impoverendo il tessuto socioeconomico locale. Il problema non è solo infrastrutturale, ma anche di posizionamento strategico: Varese deve trovare una sua specificità distintiva per competere efficacemente nel mondo che cambia».

Turismo e sport: un’opportunità da cogliere

Varese ha anche un altro grande potenziale nel turismo sportivo, come dimostrano eventi di successo nel canottaggio e nel ciclismo: « La chiave per attrarre visitatori è puntare su discipline meno mediatiche, ma con un forte seguito di appassionati. 

Infrastrutture e trasporti: il nodo da risolvere

E ‘poi c’è l’aeroporto di Malpensa che è una risorsa strategica per la connettività, ma che sconta la mancanza di collegamenti ferroviari diretti ad alta velocità con Roma e altre città chiave.

Nascite e cervelli

Alla base di ogni ragionamento di futuro, però, per il ministro Giorgetti ci sono due fattori imprescindibili, due B  “Che non sono Ben & Breakfast”: «La chiave della crescita per l’Italia, è birth and brain. Nascite, perché senza bambini non ci sarà più la Lombardia o Varese, e cervelli, giovani formati nelle nostre scuole e università e non si riesce a trattenere.  Le risposte dipendono dallo Stato, sì, ma dipendono dalle imprese e dall’attrattività dei posti di lavoro»

Conclusione

La Lombardia e, in particolare, Varese hanno tutte le carte in regola per affrontare il futuro con successo. Serve però una strategia chiara, basata su investimenti mirati, valorizzazione del territorio e una maggiore sinergia tra pubblico e privato. Solo così la nostra regione potrà consolidare il proprio ruolo di eccellenza a livello nazionale e internazionale.

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Pubblicato il 01 Febbraio 2025
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