Ventidue miliardi di euro dal fondo sanitario nazionale alla Lombardia: 1,1 miliardi in più rispetto al 2023
L'annuncio del presidente Fontana che chiede al Governo maggiore flessibilità nel poter spendere le risorse
È di 22 miliardi di euro la quota destinata alla Regione Lombardia dal riparto del Fondo Sanitario nazionale 2024, un miliardo e cento milioni di euro in più rispetto al 2023.
È stato lo stesso presidente lombardo Attilio Fontana ad annunciare l’incremento, insieme al sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, con delega al Cipess, senatore Alessandro Morelli.
L’incremento totale del Fondo per l’anno 2024 si attesta sui 5 miliardi rispetto all’anno precedente. Regione Lombardia ha avuto assegnate quote vincolate per l’immunizzazione dei neonati contro il virus sinciziale e il finanziamento delle prestazioni assistenziali svolte dalle farmacie. Una decisione che evidenzia le positive scelte effettuate, prima in Italia, dalla Lombardia e poi applicate dalle altre Regioni.
Lo scorso dicembre , il consiglio regionale aveva approvato il bilancio che fissava in 23 miliardi la spesa per la sanità lombarda.
«Finalmente questo Governo – ha detto Fontana – ha invertito la rotta che dal 2011 al 2020 aveva visto un continuo taglio al fondo sanitario nazionale, aumentando le risorse. Ora ciò che chiediamo è che l’Esecutivo dia alle Regioni maggiore flessibilità nel poterle spendere. La Lombardia non chiede più risorse, ma di poterle gestire con margini di maggiore libertà. Una programmazione che superi la logica dei tetti di spesa, della contribuzione a ‘silos’, non può che aiutare l’equilibrio economico finanziario di tutti i sistemi regionali. Con margini di autonomia – ha concluso Fontana – la Lombardia potrebbe sfruttare al meglio ogni opportunità derivante dalla cooperazione pubblico privato in ambito sanitario e assistenziale, dall’innovazione in campo medico e scientifico, dal trasferimento tecnologico degli IRCCS pubblici a favore di sperimentazioni cliniche e filiera life science. Tutto ciò a beneficio dell’intero territorio nazionale, concorrendo perfino a ridurre il divario fra le aree più avanzate e quelle meno».
«Con questi fondi – evidenzia il sottosegretario Morelli – ci sarà un miliardo e cento in più sul fronte della sanità in Lombardia. Sono investimenti che portano più qualità e maggiore efficienza in una Regione in cui la sanità già si distingue. Abbiamo previsto delle priorità sulle quali c’è stato un coinvolgimento diretto di Regione Lombardia. Anche per questo serve maggior autonomia, affinché i territori possano utilizzare le risorse che ricevono, sulla base dei bisogni dei propri concittadini».
Sulle quote vincolate assegnate alla Regione, per quanto riguarda il virus sinciziale, la Lombardia a settembre, con un provvedimento di Giunta, ha disposto l’utilizzo dell’anticorpo monoclonale per evitare casi di bronchioliti e sovraffollamento dei Pronto Soccorso nella stagione invernale. Una scelta concreta servita poi a estendere a tutte le altre Regioni, comprese quelle con bilanci in passivo, un provvedimento volto a tutelare la salute pubblica.
Nell’ambito della sperimentazione della farmacia dei servizi, Regione Lombardia lo scorso giugno ha anticipato gli importi assegnabili alle Ats per il 2024, dando avvio in modo uniforme e tempestivo al progetto di telemedicina e prevedendo ulteriori attività svolte in questi presidi territoriali, come gli screening di prevenzione, la scelta e revoca, l’arricchimento del Fse e del Cup.
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