A Varese arriva il Banco di Comunità, molto più di un centro del riuso
Dopo il progetto Re-Hub e quello di riuso dei vestiti, arriva a Varese il Banco di Comunità® - Centro del Riuso, presentato questa mattina a Palazzo Estense dal sindaco Davide Galimberti insieme all'assessora Nicoletta San Martino

Una nuova e attesa iniziativa si aggiunge all’offerta di economia circolare del Comune di Varese.
Dopo il progetto Re-Hub e quello di riuso dei vestiti con vestisolidale, arriva il Centro del Riuso di Varese – Banco di Comunità®, presentato questa mattina a Palazzo Estense dal sindaco Davide Galimberti insieme all’assessora alla tutela ambientale, sostenibilità sociale ed economia circolare Nicoletta San Martino.
«Diamo il via ad un progetto innovativo che unisce sostenibilità ambientale e solidarietà – ha dichiarato il sindaco Davide Galimberti – Varese si distingue ancora una volta per la sua capacità di mettere in campo iniziative che coinvolgono diverse realtà che già operano con grande professionalità e dedizione in campo sociale. L’intera comunità varesina potrà dunque essere protagonista di una grande campagna che mira al riuso e alla sostenibilità, con la consapevolezza di contribuire allo stesso tempo ad un grande progetto sociale».
A raccontare il progetto sono stati insieme a loro don Marco Casale, presidente di Cooperativa San Luigi che gestirà lo spazio: «La nostra cooperativa sostiene con convinzione ed entusiasmo l’avvio del Centro del riuso di Varese – aggiunge don Marco Casale, presidente della cooperativa San Luigi – Si tratta di un progetto innovativo, che vede lavorare insieme il Comune, il privato sociale e singoli cittadini, che ci auguriamo porterà a una maggiore diffusione della cultura del riuso e del non spreco. Sarà un’occasione di incontro e socialità e, per chi ha difficoltà di tipo economico, anche un’occasione per accedere a beni che altrimenti non sarebbero accessibili. E un progetto da vivere e far conoscere a tutte le realtà della città, affinché i benefici siano il più possibile condivisi».
Con loro anche Roberto Ranghetti e Francesca Conchieri, rappresentanti della rete di cooperative Cauto, partner tecnico del progetto e ideatore del modello del Banco di Comunità®, nato nel bresciano oltre dieci anni fa, e che ora vede tra gli utenti una lunga lista di comuni che ha reso il progetto già ben rodato prima del suo arrivo a Varese.
Proprio loro hanno spiegato nei dettagli le caratteristiche del centro, che offrirà un servizio gratuito mirato a favorire il riuso di beni materiali, come oggettistica, piccolo mobilio o vestiti, dando modo di conferire oggetti in cambio di altri beni di pari valore, ma non solo. Oggetto di scambio potranno essere anche beni immateriali, come ad esempio tempo, capacità, spazi, attività e altre risorse sociali prestati senza compenso economico. O più precisamente, non in cambio di denaro ma di un’unità di misura speciale: i FIL, acronimo di Felicità Interna Lorda. Ad esempio, attraverso i FIL ottenuti dal conferimento di un quantitativo di abiti, si potrà scegliere se ricevere un bene o, in alternativa, godere di un servizio offerto da un ente aderente che, a sua volta, riceverà FIL equivalenti.
La possibilità di scambiare sia beni materiali che immateriali con questo metodo mira a realizzare un obiettivo ambientale di fondamentale importanza: la riduzione dei rifiuti, attraverso dinamiche sociali capaci di favorire pubblicamente l’incontro, la relazione e il sostegno reciproco tra i cittadini. «Papa Francesco parla di ecologia integrale, che guarda a 360 gradi alla persona e all’ambiente in cui è inserito: e questo progetto è pienamente inserito in questa logica» ha sottolineato Matteo Lovati, presidente di Vesti Solidale, la cooperativa che gestisce a Varese il progetto di riuso degli abiti.
«Ancora una volta, il tema della sostenibilità si afferma in tutta la sua portata ambientale e sociale – prosegue Nicoletta San Martino, assessora alla tutela ambientale, sostenibilità sociale ed economia circolare del Comune di Varese – Il progetto nasce con l’obiettivo di riduzione dei rifiuti, ma grazie al modello del Banco di Comunità® ideato da Rete CAUTO promuoviamo un nuovo luogo pubblico orientato alla solidarietà e alla condivisione, al non spreco, al riutilizzo, alla promozione delle capacità individuali. L’idea è di far riemergere un senso di comunità e partecipazione che, il più delle volte, sembra relegato in secondo piano rispetto all’individualismo sociale che caratterizza la nostra epoca».
Il nuovo centro sarà collocato in piattaforma ecologica (via Ecologia n. 1) ed è da subito aperto a enti, associazioni e imprese per avviare le attività di raccolta di beni e risorse che saranno oggetto di scambio. Da giugno poi il servizio sarà operativo per i singoli abitanti di Varese. Le attività sono gestite attraverso una collaborazione tra Impresa Sangalli, Vesti Solidale e Cooperativa San Luigi. Il sistema di scambio dei FIL sarà pienamente operativo a partire da giugno, periodo previsto per l’apertura del centro alla cittadinanza.
In attesa dell’apertura ai singoli cittadini, a partire dal 18 marzo il Comune invita tutti gli enti che desiderano prendere parte al progetto a contattare la Cooperativa San Luigi per ricevere informazioni e aderire all’iniziativa (cell: 3666161346; email: banco.va@sanluigionlus.com; varese@bancodicomunità.it).
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