Aggressione agli operatori della Croce Rossa di Gallarate: la famiglia del paziente si scusa e spiega l’accaduto

In una nota i famigliari ringraziano chi è intervenuto e spiegano che l'uomo, che si trovava sotto l'effetto di un farmaco, non ricorda nulla di quanto successo

ospedale busto arsizio

Operatori della Croce Rossa aggrediti a Somma Lombardo: i familiari del paziente chiedono scusa e ringraziano chi è intervenuto con prontezza. 

Il fatto è accaduto nei giorni scorsi:  due operatori della Croce Rossa di Gallarate sono stati vittime di un’aggressione da parte di un paziente durante un intervento a Somma Lombardo. Uno di loro ha riportato ferite tali da richiedere il ricovero in ospedale, mentre l’altra operatrice ha subito un forte shock psicologico. L’episodio è stato denunciato pubblicamente da Lorenzo Canziani, presidente del comitato cittadino della CRI che ha posto l’accento sui rischi che corrono quotidianamente gli operatori, più che sul caso specifico.

Secondo la ricostruzione fornita da Canziani, l’aggressione è avvenuta la mattina di mercoledì 26 febbraio, quando, durante le operazioni di preparazione al trasporto, il paziente ha improvvisamente attaccato gli operatori. Uno di loro è stato ferito con tale violenza da rendere necessario il trasferimento al Pronto Soccorso di Gallarate, dove è stato sottoposto ad accertamenti medici e successivamente dimesso con una prognosi di dieci giorni. L’altra operatrice, scossa dall’accaduto, ha dovuto ricevere supporto psicologico.

A seguito delle numerose reazioni mediatiche e dei commenti sui social, la famiglia del paziente ha voluto intervenire per chiarire alcuni aspetti della vicenda e per esprimere il proprio rammarico. In una nota, i familiari hanno voluto innanzitutto porgere le proprie scuse pubbliche agli operatori della Croce Rossa, sottolineando la loro preoccupazione per le condizioni di salute non solo del proprio caro, ma anche dei soccorritori coinvolti.

La famiglia ha spiegato che il paziente, al momento dell’intervento, si trovava in uno stato di totale confusione a causa di un cosiddetto “effetto paradosso” generato dall’assunzione di un farmaco. Durante la chiamata al 112, i familiari avevano segnalato la situazione di grave pericolo in cui si trovava il loro congiunto. Inoltre, secondo quanto riferito dai medici curanti, la reazione violenta sarebbe stata una risposta involontaria a una caduta avvenuta nelle fasi di preparazione al trasporto. Il paziente, che in passato ha prestato servizio come volontario, è stato successivamente informato dell’accaduto, di cui non ha memoria, e ha espresso profondo rammarico per quanto successo.

La famiglia ha anche voluto ringraziare il presidente della CRI, Lorenzo Canziani, per aver sottolineato che il suo intervento non era mirato a enfatizzare l’episodio specifico, ma piuttosto a sensibilizzare l’opinione pubblica sul rispetto e la sicurezza degli operatori del soccorso. I familiari e il paziente stesso condividono pienamente l’appello alla civiltà e ai valori di rispetto e umanità, sottolineando che situazioni impreviste e difficili possono accadere senza preavviso.

Infine, hanno espresso la loro sincera gratitudine a tutto il personale della Croce Rossa, ai medici e ai Carabinieri intervenuti, riconoscendo che senza il loro operato la situazione avrebbe potuto assumere contorni ancora più gravi. Oltre a ribadire il loro rammarico, hanno augurato una pronta guarigione sia al loro familiare che ai due soccorritori feriti nell’incidente.

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Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Marzo 2025
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