Alviti è ancora l’eroe senza vittoria, Bradford da mani nei capelli

L'azzurro ed ex di turno gioca un'altra partita di livello eccellente purtroppo senza poter festeggiare un successo. Hands prolifico, Tyus orgoglioso, Librizzi ancora in crisi. Ma il peggiore è il numero 8 con le sue scelte scellerate

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AKOBUNDU EHIOGU 5 – Conferma qualche (limitato) progresso nel modo di stare in campo e di rendersi utile, ma se l’impegno e i movimenti non dispiacciono, il raccolto finale è piuttosto povero. Appena 2 rimbalzi, e questo è un dato che conta parecchio, oltre a due liberi importanti lasciati sul ferro.

ALVITI 8 (IL MIGLIORE) – A Treviso aveva vinto campionato e coppa in A2, teneva a fare bene e ci è riuscito anche questa volta, nonostante un malessere in settimana che lo aveva costretto a tirare un po’ i freni in allenamento. Freni mollati invece sul parquet del PalaVerde dove Davide non si ferma mai: stavolta il lavoro in retroguardia non incide sulla precisione al tiro e, salvo un breve passaggio a vuoto che gli costa un giro in panchina, torna a essere il miglior biancorosso di gran lunga. 24 punti, 8 su 11 dal campo compresa la tripla che riapre i conti, 6 rimbalzi e 27 di valutazione. Gli manca solo la vittoria, purtroppo.
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BRADFORD 4 (IL PEGGIORE) – Da mettersi le mani nei capelli e tenerle lì dentro per ore. Incomprensibile la catena di stupidaggini cestistiche collezionata da Desonta a Treviso. Dal fallo sulla tripla che Bowman aveva sbagliato, al mancato tagliafuori su Macura, agli errori in penetrazione sino al più grande degli errori. La tripla del possibile sorpasso sprecata con un tiro insensato da 8 metri. Roba da cervello in vacanza, da vena chiusa, da film dell’orrore che qualcuno ci costringe a guardare ogni domenica, tipo Trattamento Ludovico di Arancia Meccanica. Con i tifosi di Varese nella parte del drugo Alex.

TYUS 6 – Il primo tempo è fatto di fatica, affanno ed errori. Poi il vecchio Alex si aggrappa a orgoglio ed esperienza e ne ricava una ripresa decisamente migliore: non grandi numeri – 5 punti ma 7 rimbalzi – ma una presenza costante nell’area colorata che costringe spesso gli assaltatori trevigiani all’errore. Finisce in riserva totale, ma con diversi passi avanti rispetto alle partite recenti.

MITROU LONG 5,5 – Voto complicato: da un lato la partita del play non è certo stata delle migliori, con due falli rapidi che lo tolgono per un po’ dai giochi, con qualche azione abbozzata e poi abortita a togliere il ritmo alla squadra, con qualche errore da matita rossa come quel tap in lasciato sul ferro in solitaria. Poi, dall’altra parte, è vero anche che Elijah è uno degli uomini cui Varese si aggrappa per risalire e per provare a vincere sino all’ultimo secondo: 15 punti, 3 recuperi, tanto corpo in difesa. Alla fine però un libero sbagliato e i due soli assist lo portano nella zona dell’insufficienza.

LIBRIZZI 4,5 – La microreazione negli ultimi, convulsi, minuti di gara lo toglie dalla lotta per la palma del peggiore, dove comunque è superato a velocità doppia da Bradford. Però siamo sempre lì, nell’insufficiente grave: non ha più la misura del tiro pesante (0 su 5 da 3), trova più stoppate che tiri buoni, denuncia carenze in costruzione di gioco sublimate da un palleggio fermato spalle a canestro condito da un passaggio complicato a Hands. L’esempio perfetto per descrivere un momento mai così difficile per il capitano biancorosso.

VIRGINIO 5,5 – Un passo avanti e uno indietro: bella tripla per un raro sorpasso biancorosso nel secondo quarto, ma quella resta una prodezza isolata per Nick che non trova altri sbocchi positivi nel suo trascorso in campo. Serve, a questo punto, che trovi un po’ di continuità perché qualche minuto, oggi, c’è anche per lui.

ASSUI 6 – Gli fa un po’ difetto il tiro che altre volte aveva sorpreso, colpito e danneggiato gli incrociatori avversari. Stavolta Big Eli trova una sola tripla in avvio e il contributo offensivo si ferma lì. Bene invece a rimbalzo dove fa quel che può nel ruolo di “toppa” a coprire un buco in ala forte che la società tarda a riempire. 6 rimbalzi e 2 assist in 26′ di gioco: nemmeno Doncic stava in campo così tanto a quell’età…

HANDS 7 – Ci restano, purtroppo, negli occhi due o tre errori marchiani che hanno impedito a Varese di completare la rimonta e, magari anche, di vincere la partita. Però sarebbe ingeneroso dimenticare i lati buoni: 24 punti, percorso netto in lunetta, 5 assist, 7 falli subiti, 3 recuperi. Insomma, se Varese la tiene viva fino all’ultimo è in gran parte grazie al suo contributo, e sono numeri distribuiti lungo i 40′, non raccattati a giochi fatti.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 24 Marzo 2025
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