Anche l’Anpi al presidio antifascista in piazza Monte Grappa: “Non servono giustizieri della notte”
Anche l'associazione che rappresenta la memoria dei partigiani sarà presente in piazza per rispondere all'iniziativa organizzata dai movimenti di estrema destra sulla sicurezza

Sabato 29 marzo, alle ore 16.30 in piazza Monte Grappa a Varese, si terrà un presidio antifascista promosso da numerose sigle e realtà associative, tra cui l’Anpi di Varese, in risposta alla manifestazione annunciata da movimenti di estrema destra con lo slogan “Difendi la città”. Una mobilitazione che, secondo gli organizzatori, intende denunciare degrado e criminalità associandoli alla presenza di cittadini stranieri, in un contesto retorico che ha sollevato forti preoccupazioni.
Nel suo comunicato, l’Anpi denuncia con fermezza i toni e i contenuti dei volantini diffusi dai promotori della manifestazione, definiti “intrisi di odio razziale e incitamenti a farsi giustizia da sé”. Particolarmente grave viene considerata l’iniziativa, circolata nei giorni scorsi, di offrire una “taglia” per individuare l’autore di una recente aggressione, episodio che l’associazione definisce “odioso e deplorevole”, ma che “non giustifica certo il ricorso a pratiche da sceriffi trumpiani”.
“Qui non siamo nel Far West – si legge nella nota – né abbiamo bisogno di giustizieri della notte. La tutela dell’ordine pubblico spetta esclusivamente alle autorità preposte”. Ogni tentativo di sostituirsi alle forze dell’ordine viene definito “un atto eversivo da condannare con fermezza”.
L’Anpi sottolinea inoltre la contraddizione di una destra che, pur denunciando un presunto “clima di paura”, ne sarebbe in realtà responsabile: “Per anni ha alimentato ossessivamente un clima di insicurezza e sfiducia, strumentalizzando la presenza degli immigrati”. L’associazione critica duramente la narrazione che individua negli stranieri la principale fonte di pericolo per la sicurezza, ricordando che “basterebbe leggere le cronache per comprendere quanto la realtà sia ben diversa”.
Nel mirino dell’Anpi anche la colpevolizzazione delle seconde generazioni, “figli di immigrati nati e cresciuti a Varese”, accusati in modo generalizzato. “Non abbiamo bisogno dell’ordine invocato da chi si richiama agli ideali di un passato tragico e violento – prosegue il comunicato – ma di un impegno vero e costante per affrontare le cause profonde dell’insicurezza e del disagio sociale”.
Tra queste, l’associazione cita la precarietà lavorativa, la fragilità dei legami sociali, le difficoltà delle giovani generazioni, le violenze di genere e la messa in discussione dei diritti civili. “Per vivere in tranquillità e sicurezza – conclude l’Anpi – servono politiche inclusive, solidarietà, giustizia sociale. Non ronde né razzismo”.
Il presidio antifascista di sabato sarà dunque non solo una risposta alla manifestazione neofascista, ma anche un momento di affermazione dei valori democratici, della convivenza civile e della Costituzione.
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