Dennis Perino: “Ho scelto Varese e voglio restare. Glavic dà fiducia a tutti”

L'attaccante dei Mastini è nato ad Aosta («Resta casa mia») ma è sbocciato in giallonero e ama la Città Giardino. «In spogliatoio grande alchimia per la semifinale con il Caldaro»

dennis perino mastini varese hockey

(d. f.) “Saltato” in modo agevole e convinto il primo ostacolo, l’Alleghe, per i Mastini di Gaber Glavic è tempo di attaccare le semifinali di IHL. I gialloneri sono la quarta testa di serie e quindi sono abbinati al Caldaro, dominatore delle prime due fasi del torneo. Ma il bel gioco e la condizione fisica mostrate nei quarti autorizzano i tifosi gialloneri – attesi in massa in Alto Adige per Gara1 – a sperare nel colpaccio.

La serie prende il via sabato 15 alle 19,30 (arbitri Moschen-Gruber, linesmen Brondi-Carrito) e per lanciarla abbiamo intervistato un giocatore molto importante per Varese, Dennis Perino. L’attaccante 19enne quest’anno ha realizzato 34 punti (17 gol e 17 assist) guadagnando anche la maglia azzurra dell’Under 20.

Dennis, cominciamo dalla stretta attualità: Caldaro è la squadra più in forma del campionato e una sfida impegnativa ma Varese ha mostrato cose molto belle in termini di gioco e di grinta. Sono questi gli ingredienti da portare in Alto-Adige?
«È una partita come tutte le altre, né facile né difficile: va gestita al meglio e credo che le possibilità di vittoria siano bilanciate, 50% e 50%. Oltre alla grinta e al bel gioco servirà rimanere molto uniti, ma in questo siamo speciali, c’è una bella alchimia in spogliatoio: i grandi aiutano i giovani e viceversa. La differenza potrebbe arrivare da tutto il lavoro che stiamo facendo in allenamento. L’unica certezza che ho e che tutti daremo il massimo per fare bene».

Abbiamo chiesto a Chat Gpt quali fossero gli sport più popolari e praticati in Val D’Aosta. L’hockey c’è ma arriva dopo lo sci, la mountain bike ma soprattutto dopo la Bataille des Reines, sorta di “lotta” tra mucche, e il Tsan e Rebatta, una cosa simile al baseball. Perché lei ha scelto l’hockey?
«(sorride) Ho scelto l’hockey perché me ne sono innamorato! Papà da piccolo mi ha fatto provare a giocare a calcio, altro sport che mi appassiona moltissimo, e a hockey. Ho avuto la fortuna di conoscere “Nazzo” sul ghiaccio (Luca Giovinazzo, attuale coach dell’Aosta ndr) che mi ha fatto appassionare a questo sport. Da allora praticamente non ho più tolto i pattini, anche se quando posso una partita a calcio la faccio volentieri!».

Hockey e in particolare Varese: la sua famiglia ha spinto perché rimanesse ai piedi del Sacro Monte, anche quando i pattini sul ghiaccio non li metteva quasi mai.
«È stata una scelta che abbiamo discusso molto in famiglia. Vero, all’inizio non giocavo ma volevo mostrare a me stesso il mio valore impegnandomi a fondo per fare bene. Ho lavorato molto in estate raggiungendo la forma e mettendomi a disposizione dell’allenatore. Sono sempre stato molto riservato, non ho mai chiesto perché sono stato impiegato poco sul ghiaccio, ma ho lavorato per farmi trovare pronto quando questa occasione sarebbe giunta. Poi amo Varese, dove sono stato accolto benissimo; certo Aosta è casa mia, ci sono la mia famiglia, i miei amici, Giovinazzo che mi ha fatto amare questo sport ma qui mi trovo molto bene e non mi pento della mia scelta».

dennis perino mastini varese hockey
Perino contro l’Aosta – foto: Galbiati/HCMV

A proposito di opportunità di mostrare il proprio gioco, Glavic ha lavorato quella pietra che conteneva un diamante grezzo, che ora splende in maniera importante. Il suo contributo dà un grande valore all’economia del gioco dei Mastini. Ci racconti cosa è successo da questa estate in poi.
«Sicuramente devo ringraziare Glavic, allenatore che da tantissima fiducia a tutti, poi tocca al singolo confermare questa fiducia. Non ha trattamenti di favore per nessuno: se ti guadagni lo spazio sul ghiaccio a lui poco importa da dove vieni o quanti anni hai, il motto potrebbe essere riassunto in: “Voi dimostrate, voi giocate”. Io mancavo di esperienza ma sul ghiaccio sono riuscito a guadagnarmi spazio e l’ho mantenuto. Un’altra cosa importante è che il giudizio non sono solo i gol o gli assist, ma anche il gioco nascosto che si produce per l’intera economia di gioco della squadra».

Lei è ormai titolare fisso e le capita non di rado di segnare gol importanti, poi c’è stata anche la Nazionale. Che effetto le ha fatto indossare la maglia azzurra?
«Una fortissima emozione, unica direi. A partire dall’inno nazionale che ti mette ansia e adrenalina nello stesso momento. Ho avuto una grandissima opportunità che mi ha insegnato davvero molto, è stata senza dubbio una tra le più belle emozioni di sempre».

Nei colloqui di lavoro domandano: “Come ti vedi tra cinque anni nella nostra azienda?”. Spostiamo questa domanda sul ghiaccio: come si vede tra cinque anni? Sarà ancora in pista?
«L’hockey su ghiaccio è il mio grande sogno, e sto facendo di tutto per farlo diventare il mio principale lavoro. Questo senza bruciare nessuna tappa: devo dimostrare ancora tutto e penso che la progressione nella crescita di un atleta debba essere proporzionale. Nessuna fretta, tanto impegno, ma l’obiettivo è quello di crescere. Tra cinque anni quindi mi piacerebbe giocare in una squadra dove fare questo sport come mestiere, magari in Svizzera in A o in B. Credo che oltre all’impegno ed al lavoro serva anche ambizione!».

Le sue passioni oltre all’hockey su ghiaccio?
«Il calcio mi è rimasto dentro, l’ho praticato con successo e con passione quindi sì, è la mia prima opzione. Seguita dai videogiochi, che mi rilassano».

Calcio, anche li da attaccante?
«Assolutamente sì, e posso dire con un ottimo fiuto per il gol».

Lo sport insegna molto, sul ghiaccio ma spesso anche fuori. Storie di amicizie, di viaggi, di imprevisti di delusioni e di soddisfazioni. A che pagina è il suo personale libro, cosa le ha insegnato sino ad oggi questa esperienza?
«Direi già molto: sono fuori casa da quando avevo 12 anni, sono stato in Svizzera francese e in quella italiana (HC Valais e Ambrì Piotta ndr), e queste esperienze ti formano molto, concedendoti parecchia autonomia. Ho imparato che solo con il duro lavoro e l’impegno i risultati arrivano, o meglio arrivano quelli destinati a rimanere. Per ora nelle pagine del mio libro ho scritto queste cose».

Da giovane ai giovani: quali sono i consigli che si sente di dare ai ragazzi che mettono per la prima volta i pattini, ma soprattutto alle loro famiglie?
«Ai giovani consiglio di crederci sempre. Una grande selezione avviene ai primi ostacoli, che sembrano insormontabili e se vuoi rincorrere i tuoi sogni devi provare a saltarli; con impegno e dedizione ci si riesce, sempre, e poi quel salto ti da un’esperienza utilissima per la crescita. Per i genitori direi di non esagerare con la pressione, che spesso genera l’effetto opposto. Non devono mai sostituirsi alla figura dell’allenatore, limitandosi ad essere felici per la felicità del proprio figlio. Seguirli ove possibile ma in ogni caso far sentire la propria presenza, perché è proprio la famiglia il punto in cui volgeranno lo sguardo i ragazzi. Essere genitori in ambito sportivo non è facile, ma farlo nella maniera giusta è il modo migliore per aiutare i propri ragazzi».

Le piacerebbe rimanere a Varese anche l’anno prossimo?
«Si! Amo Varese, mi ci trovo bene e questa città mi ha dato tantissimo, sia sportivamente che umanamente».

IHL SEMIFINALI
Caldaro (1) – VARESE (4)
Aosta (2) – Feltre (3)

LA SERIE
Gara1: Caldaro – Varese (sabato 15/3, 19,30)
Gara2: Varese – Caldaro (martedì 18/3, 20,30)
Gara3: Caldaro – Varese (giovedì 20/3, 20,30)
ev. Gara4: Varese – Caldaro (sabato 22/3, 18,30)
ev. Gara5: Caldaro – Varese (martedì 25/3, 20,30)

di
Pubblicato il 14 Marzo 2025
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.