È tempo di denuncia dei redditi per i nuovi frontalieri: gli sportelli della Uil pronti a gestire la novità

Chi ha iniziato a lavorare da frontaliere dopo il 17 luglio 2023 deve fare la dichiarazione dei redditi per pagare l'acconto, a giugno, e il saldo a novembre

uil frontalieri gaffuri  pancrazio pesce

È tempo di denuncia dei redditi per i nuovi frontalieri. Chi ha iniziato a lavorare nella Confederazione Elvetica dopo il 17 luglio 2023 quest’anno deve pagare acconto e saldo relativo ai guadagni ottenuti lo scorso anno: « C’è la possibilità di rateizzare – spiega dei CAF della Uil Varese Debora Pesce – Dato che la situazione varia di lavoratore in lavoratore, chi pensa di aver bisogno di aiuto  deve presentarsi a uno degli sportelli. Come UIL siamo operativi a Varese ma abbiamo sportelli in tutta la Valceresio».

La nuova tassazione prevede l’imposta all’80% in busta paga e il 20% con la denuncia dei redditi

La novità è legata al nuovo accordo fiscale tra Italia e Svizzere e riguarda quanti hanno iniziato a lavorare come frontalieri dopo il 17 luglio 2023 ( i redditi maturati nel 2023 erano stati tassati in base alle vecchie regole): « Questi lavoratori sono soggetti a trattenute in Svizzera per l’80% del reddito e per il 20% in Italia –  chiarisce Raimondo Pancrazio della segreteria nazionale UIL frontalieri – L’accordo raggiunto prevede una franchigia di 10.000 euro e la possibilità di detrarre tutte le spese: da quelle sanitarie a quelle per ristrutturazioni, da quelle famigliari fino alla previdenza complementare. Certo, questi frontalieri dovranno pagare di più rispetto ai vecchi perchè la fiscalità italiana ha aliquote più elevate».

Quanto paga un lavoratore con un reddito annuo di 25.000 franchi?

Un esempio:  un lavoratore sposato con due figli che rientra ogni giorno in Italia con un reddito annuo di 25.000 franchi dovrà pagare 2073 euro di cui 216 come acconto a giugno e 1620 come saldo a novembre. Lo stesso lavoratore senza figli pagherà 2487  euro di cui 198,86 di acconto e 1492,2 a saldo.

Frontalieri con rientro quotidiano in Italia o settimanale

La casistica è comunque complessa, come ricorda Luca Gaffuri presidente CAF Uil Lombardia: « Non sappiamo quanti siano i nuovi frontalieri ma, ai nostri sportelli, abbiamo già ricevuto più di 200 telefonate per chiarimenti, spiegazioni.  Ricordiamo che ci sono i frontalieri con rientro quotidiano e quelli con rientro settimanale: a questi ultimi non è riconosciuta la franchigia di 10.000 euro».

Troppa confusione e interpretazioni penalizzanti

Il sindacato UIL si dice preoccupato per quanto sta avvenendo: c’è troppa confusione e la mancanza di linee guida specifiche aprono a interpretazioni spesso penalizzanti.

I vecchi lavoratori frontalieri sono evasori fiscali?

C’è poi il tema della tassa della salute, che la UIL ritiene incostituzionale e quindi illegittima: « Devono chiarire – commenta ancora il segretario nazionale UIL Frontalieri – se i vecchi frontalieri sono evasori oppure la legislazione definisce il valore dei ristorni come contribuzione per i servizi italiani. Ricordiamo che già nel 2016 c’era stato un tentativo di imporre a questi frontalieri il pagamento della sanità volontaria, tentativo conclusosi con la dichiarazione del Ministero della Salute che stabilì la natura contributiva dei ristorni».

Necessario lo Statuto dei Lavoratori Frontalieri

Per arrivare a una situazione chiara dove non ci sia più spazio per letture nuove e fantasiose dello stato di diritto Pancrazio ribadisce l’importanza del lavoro avviato la scorsa settimana al tavolo interministeriale: « Si deve definire lo Statuto dei lavoratori frontalieri. Un testo che prenda in esame e definisca tutte le voci oggi oggetto di interpretazione: dalla tassa della salute alla Naspi, che va erogata considerando lo stipendio svizzero e non l’equivalente italiano. Dagli assegni famigliari ai nuovi comuni di confine, dove è passata la linea dell’equiparazione dei lavoratori in base al nuovo accordo Italia Svizzera con i vecchi e i nuovi frontalieri».

Gli stipendi in Canton Ticino i più bassi della Confederazione e gli italiani i meno pagati

A questa attività si somma quella che, al di là del confine, porta avanti il sindacato svizzero alleato alla Uil SUNIA, impegnato a ottenere una maggiore equità degli stipendi: « Oggi i frontalieri guadagnano circa il 20% in meno dei colleghi ticinesi. Questi ultimi, però, guadagnano il 20% in meno dei lavoratori degli altri cantoni. C’è una disparità in Ticino che non esiste nelle altre zone, dove il divario salariale tra residenti e frontalieri è al massimo del 4%».

Attualmente i frontalieri italiani sono 91.000, un dato in linea con gli anni passati: « Rispetto al 2023 effettivamente si contano 1600 lavoratori italiani in meno ma siamo in linea con il dato storico: prima del 17 luglio 2023 c’è stata una corsa all’impiego svizzero, quindi una crescita viziata dal passaggio tra i due accordi fiscali. Il trend non è in calo».

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

Sono una redattrice anziana, protagonista della grande crescita di questa testata. La nostra forza sono i lettori a cui chiediamo un patto di alleanza per continuare a crescere insieme.

Pubblicato il 03 Marzo 2025
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.