Gavirate invita i proprietari di terreni sul Campo dei Fiori a unire le forze per proteggere la città
Il 27 marzo, in Sala Mura, verrà presentata l'Asfo Valli delle Sorgenti, un'associazione fondiaria che punta a mantenere pulito e sicuro il versante del monte. Partita da Luvinate mira alla gestione unitaria dei molteplici appezzamenti

L’unione fa la forza e protegge la comunità. Gli eventi climatici degli ultimi anni e il terribile incendio che ha incenerito buona parte del versante meridionale del Campo di Fiori hanno reso molto fragile il territorio. Le popolazioni a valle ne hanno subito più volte gli effetti devastanti.
Per primo si è mosso il Comune di Luvinate. La montagna, gravemente danneggiata dalle fiamme, ha scaricato a valle, attraverso il torrente Tinella, quintali di detriti che hanno ostruito condotte e alvei facendo tracimare in modo dirompente l’acqua.
Il sindaco Alessandro Boriani e il Presidente del Parco del Campo dei Fiori Giuseppe Barra hanno individuato una possibile strategia per evitare in futuro il ripetersi di eventi così disastrosi. Dopo aver sistemato il territorio, grazie al finanziamento regionale, Luvinate ha fondato l’ASFO Valli delle Sorgenti, un consorzio fondiario che raduna gli appezzamenti del monte suddivisi in diversi proprietari. Unire in una porzione maggiore il bosco da tutelare porta vantaggi sia in termini progettuali e di intervento sia di raccolta fondi.
Un processo nato dalla fragilità del territorio
Quell’idea è stata raccolta anche dall’amministrazione di Gavirate, città colpita diverse volte da eventi meteorologici estremi con pesanti conseguenze sul territorio cittadino. A differenza di Luvinate, Gavirate ha un reticolo idrico minore, tanti rigagnoli che sono di esclusiva competenza comunale. La scarsità di fondi, per gestire un patrimonio boschivo importante, e la minaccia del cambiamento climatico hanno convinto il sindaco Massimo Parola a seguire l’esempio di Luvinate, sostenuto dall’assessore Giovanni Bregonzio e dal vicesindaco Roberto Zocchi.
Presentazione in Sala Mura il 27 marzo
Il prossimo 27 marzo, in Sala Mura di Gavirate, verrà presentato alla cittadinanza il progetto di ASVO per coinvolgere i proprietari dei terreni boschivi all’interno del Parco del Campo dei Fiori.
Affidando all’associazione la gestione del terreno ( senza intaccarne la proprietà) si riuscirà a riunire un’area importante di territorio che verrebbe tutelato in modo unitario per evitarne l’abbandono e, quindi, il degrado pericoloso per chi sta a valle.
Il ruolo di ASVO nella mitigazione del rischio ambientale
«Occorre che i proprietari privati partecipino al confronto per comprendere il potenziale di ASVO – ha spiegato Massimo Parola – che non toglie la proprietà dei terreni, ma ne coordina il mantenimento, la pulizia e la salvaguardia di boschi e sentieri»
Il Comune di Gavirate ha già affidato ad Asvo gran parte delle sue proprietà. Ma non tutte: su alcuni appezzamenti pendono dei diritti coloniali risalenti all’Ottocento e su cui occorre lavorare giuridicamente per liberarli e riportarli nella gestione pubblica. Un problema che sta vivendo anche Luvinate per una trentina di ettari su cui pendono alcune concessioni, i livelli, risalenti all’Ottocento e che si sono tramandate di generazioni in generazioni creando una sorta di proprietà acquisita.
Il Presidente dell’Ente Parco, Giuseppe Barra, ha sottolineato come i cambiamenti climatici stiano aumentando il rischio per le comunità che vivono ai piedi dei versanti montani. «L’incendio del 2017 ha creato squilibri, ma già prima di quell’evento erano evidenti problemi di abbandono dei boschi e criticità idrauliche legate al reticolo minore. Una corretta manutenzione forestale riduce il rischio di esondazioni pericolose».
Il coinvolgimento dei privati: una strategia necessaria
Uno degli ostacoli principali alla gestione del territorio è la forte frammentazione delle proprietà boschive. Attualmente, i terreni pubblici rappresentano solo il 20% della superficie, mentre la restante parte è in mano ai privati. Molti appezzamenti sono situati su versanti molto ripidi, rendendo difficile la gestione economica della risorsa legnosa.
Antonio Conte, rappresentante dei proprietari privati nel consorzio, ha illustrato la situazione attuale: «L’Asfo ha già aggregato 170 ettari di bosco, suddivisi in 300 particelle catastali con circa 40 soci, che rappresentano oltre 100 comproprietari tra Luvinate e parte di Varese».
Un modello virtuoso per il recupero e la tutela del bosco
ASFO offre ai proprietari la possibilità di affidare i propri terreni all’associazione per avviare progetti di recupero ambientale e idrico. Inoltre, sta lavorando alla creazione di un marchio “Campo dei Fiori” per attrarre investimenti privati e finanziare iniziative di tutela del territorio, tra cui progetti di compensazione della CO2.
Tra i progetti in corso, spicca la costruzione di una centrale a biomassa a Luvinate, che servirà a riscaldare il palazzo comunale, la scuola e il centro sociale. Inoltre, è in fase di sviluppo un’iniziativa con la Facoltà di Farmacia dell’Università di Milano per la coltivazione del ribes nero a scopo nutraceutico.
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