I giornali del gruppo V2Media protagonisti a Glocal Sud
Il direttore Marco Giovannelli è intervenuto durante un incontro dedicato all'intelligenza artificiale: «una tecnologia che ci chiede di rivedere il metodo giornalistico»

Anche i giornali del gruppo V2Media protagonisti della prima giornata di Glocal Sud, festival di giornalismo in cartellone a Marsala (Trapani) fino a domenica 23. In particolare, il direttore di VareseNews Marco Giovannelli è stato tra i protagonisti di un incontro dedicato all’intelligenza artificiale, dove ha iniziato il suo intervento paragonando il contesto attuale al cambiamento che il giornalismo ha vissuto alla fine degli anni Duemila, con l’avvento di smartphone e social network: «l’intelligenza artificiale ci obbliga a rivedere il metodo giornalistico: non basta pensare ai click e nemmeno limitanrsi alla produzione della notizia, in ogni sua forma».
Eppure l’AI è già presente nel mondo dell’informazione: «nel 2024 esistevano in Italia 47 siti di informazione creati interamente con l’intelligenza artificiale», ha aggiunto Giuseppe Rizzuto, segretario di Assostampa Sicilia, «nelle grandi redazioni, però, ad oggi questa tecnologia è impiegata soprattutto a livello di sperimentazione». Ottimista, infine, il commento di Salvatore Li Castri, commissario di Corecom Sicilia: «dobbiamo conoscere ed utilizzare l’intelligenza artificiale. È un po’ come una Ferrari, se siamo in grado di guidarla possiamo divertirci».
La giornata è iniziata con un panel dal titolo “Giornalista e Procure”, durante il quale si è discusso del delicato equilibrio tra diritto all’informazione e giustizia. Ospiti del panel, condotto dal direttore di Tp24, Giacomo Di Girolamo, il procuratore della Repubblica di Marsala Fernando Asaro, l’avvocato Valerio Vartolo e Vito Orlando, segretario Assostampa Trapani. L’incontro si è aperto con un ricordo delle vittime di mafia, tra le quali ci sono diversi giornalisti: otto solo in Sicilia. Alle loro storie è stata dedicata una mostra dell’Ordine dei Giornalisti. Vito Orlando ha citato le parole pronunciate da don Ciotti alla commemorazione di Trapani: «Quella che serve ai cittadini è un’informazione vera, senza bavagli. Senza la libertà di stampa la libertà con cammina».
Una stampa che ancora oggi è sotto minaccia e fortemente limitata nello svolgimento del suo lavoro: «Dietro la scusa delle normative europee sulla privacy si nasconde la volontà di evitare controlli». E se da una parte i giornalisti hanno il diritto di informare e dare subito la notizia, dall’altra devono farlo con la massima cura. «Una corretta informazione è importante anche per le Procure. Narrare e raccontare esattamente che cosa succede fin dalle indagini preliminari è un’esigenza, ma occorre farlo nei giusti modi – ha sottolineato il procuratore Asaro –, per questo con Assostampa stiamo lavorando a un protocollo che garantisca una corretta e trasparente diffusione delle notizie di reato». Un “modello Marsala”, «da esportare». C’è poi il tema della responsabilità condivisa tra magistratura e stampa sottolineato da Valerio Vartolo, avvocato: «Il giornalismo non può essere solo l’eco delle Procure. Serve autonomia e rigore nel racconto». Il panel si è chiuso con un appello da parte del Procuratore Asaro a «dare maggiore fiducia alle Istituzioni, magistratura compresa».
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