Il consiglio approva la nuova gestione del Polo Culturale alla Caserma Garibaldi
La proposta è stata approvata "a maggioranza più uno": insieme ai consiglieri del PD e delle liste civiche per Galimberti, ha infatti votato il civico di minoranza Roberto Puricelli

Il Consiglio comunale di Varese ha approvato, con 20 voti favorevoli e 6 contrari, l’adesione del Comune all’azienda speciale consortile CSBNO per la gestione del futuro Polo Culturale all’ex Caserma Garibaldi. Il provvedimento, illustrato dall’assessore alla Cultura Enzo Laforgia, che ne aveva già parlato nella recente commissione cultura, ha suscitato un acceso dibattito tra i consiglieri.
Innanzitutto, l’opposizione ha sollevato dubbi sull’operazione: il consigliere Barbara Bison (Lega) ha criticato l’adesione a un’azienda considerata “estranea al territorio della provincia” poichè finora al servizio di realtà bibliotecarie dell’Altomilanese, e ha lamentato una scarsa condivisione delle alternative. Mentre Stefano Angei (Lega) ha sottolineato che si tratta di una forma di esternalizzazione malgrado l’amministrazione neghi. E per di più dai contorni poco chiari, chiedendo maggiore trasparenza sulle modalità di ingresso del Comune nella società e sui costi previsti.
MariaGrazia D’Amico (Progetto Concittadino) ha invece difeso la scelta, sottolineando che non si tratta di un’esternalizzazione, ma dell’ingresso in una rete di comuni, che comprende anche dell’Altomilanese, e che la necessità di procedere rapidamente serve per non perdere l’opportunità di arrivare a conclusione in tempi brevi. Anche Matteo Capriolo (PD) ha respinto le critiche, sostenendo che il progetto rappresenta un’importante occasione per i giovani. Luca Battistella (PD) ha ribattuto alle obiezioni ricordando che la giunta precedente aveva acquisito la Caserma Garibaldi senza completare il progetto, mentre l’attuale amministrazione ha dato una direzione chiara – e la conclusione dei lavori – alla struttura.
Laforgia ha risposto ad alcune delle obiezioni: a Bison ha risposto per esempio che l’ipotesi dell’azienda speciale era già stata presa in considerazione oltre un anno fa, risultando la soluzione migliore sia sotto il profilo economico che organizzativo, come era scritto nella relazione consegnata ai consiglieri. Ha anche evidenziato che l’analisi comparativa fornita ai consiglieri include un confronto con altre esperienze simili in Lombardia, confermando la validità della scelta.
Il sindaco Davide Galimberti ha poi rimarcato la natura della decisione: «L’assessore Laforgia ha tratteggiato la storia dell’ex Caserma Garibaldi, una storia di molti anni: ora però siamo al punto decisivo, quello dove si strutturano gli spazi in preparazione dell’apertura. È questo il dato politico vero, siamo arrivati alla conclusione del percorso. E questa scelta gestionale, mi dispiace dirlo un’altra volta, è frutto dell’impossibilità di fare altro: perchè abbiamo dei limiti nelle assunzioni fissati dal governo nazionale, e questa è una soluzione per dare una gestione seria al futuro polo».
Dopo di lui, anche Francesca Strazzi (Varese Praticittà) ha sottolineato come il passaggio da caserma dismessa a centro culturale rappresenti un salto di qualità per Varese «Grazie anche ad una azienda che permetterà di ampliare i servizi». Infine, l’intervento della consigliera Manuela Lozza ha posto l’accento sulla visione culturale del progetto: la Caserma Garibaldi diventerà un punto nevralgico per le attività culturali della città, con un’apertura verso esperienze innovative già consolidate nell’hinterland milanese. «Entriamo a far parte di una rete che coinvolge territori diversi dal nostro, realtà che rappresenteranno per noi – come noi per loro- un ampliamento del panorama culturale. E ci entriamo da soci, non da ospiti né da clienti».
Al momento del voto, la proposta è stata approvata “a maggioranza più uno”: insieme ai consiglieri del PD e delle liste civiche per Galimberti, ha infatti votato il civico di minoranza Roberto Puricelli. Sei invece i voti contrari, tra cui quello di Luca Boldetti del Polo delle Libertà, da Stefano Angei, Barbara Bison e Roberto Parravicini della Lega, Eugenio De Amici di Fratelli d’Italia, e Franco Formato di Varese Ideale.
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