Il gatto non mangia, quali possono essere le cause?

Quando il rifiuto del cibo dura più del solito, però, non è solo questione di capricci. Qualcosa non va. E capire il perché può fare la differenza tra un problema passeggero e un guaio serio, quindi rivolgesti a un nutrizionista gatto esperto e preparato potrebbe essere indispensabile

gatto

Il gatto è un animale enigmatico, una creatura di abitudini e mistero. Un giorno si fionda sulla ciotola come se non mangiasse da settimane, il giorno dopo la ignora con sdegno, lanciando uno sguardo che sembra dire: “Ti sembra il caso di propormi questa roba?”. Quando il rifiuto del cibo dura più del solito, però, non è solo questione di capricci. Qualcosa non va. E capire il perché può fare la differenza tra un problema passeggero e un guaio serio, quindi rivolgesti a un nutrizionista gatto esperto e preparato potrebbe essere indispensabile.

Capricci, stress o semplice noia?

Ci sono gatti che si annoiano facilmente, e il cibo non fa eccezione. Se per settimane ha mangiato sempre lo stesso alimento, potrebbe aver deciso di volere cibarsi di qualcosa di più sfizioso. Alcuni si stufano della monotonia, altri rifiutano qualsiasi novità. Cambiare marca di crocchette o tipo di cibo umido di colpo può scatenare uno sciopero della fame.

Anche lo stress gioca un ruolo enorme. Un trasloco, un nuovo animale in casa, persino uno spostamento della lettiera possono turbare un micio al punto da fargli perdere l’appetito. Un gatto che sente odori nuovi o percepisce tensioni nell’ambiente può reagire smettendo di mangiare. Il gatto può portare avanti la sua protesta anche per giorni, questo diventa un rischio enorme per la sua salute.

Problemi di salute: quando preoccuparsi

Se un giorno di digiuno può essere accettabile, quando il cibo resta nella ciotola per più di 24 ore bisogna iniziare a farsi delle domande. Un gatto che non mangia potrebbe avere problemi ai denti, gengive infiammate o dolori in bocca che lo rendono restio a masticare.

I disturbi gastrointestinali sono un’altra possibilità. Nausea, gastrite, problemi al fegato o ai reni spesso si manifestano con la perdita di appetito. Alcuni gatti diventano letargici, altri vomitano, altri ancora sembrano semplicemente svogliati. La pancreatite, ad esempio, è una delle cause più comuni di inappetenza nei gatti, e spesso passa inosservata finché la situazione non si complica.

E poi c’è il grande nemico dei gatti anziani: l’insufficienza renale. Una malattia subdola che si insinua lentamente e si manifesta proprio con il rifiuto del cibo, l’aumento della sete e una perdita di peso graduale. Un segnale da non ignorare.

L’influenza del clima e delle abitudini

Non è solo questione di salute o di umore. Anche il clima ha il suo peso. D’estate molti gatti riducono l’apporto calorico perché il caldo rallenta il metabolismo. Alcuni mangiano meno senza che ci sia nulla di preoccupante. In inverno, invece, possono avere bisogno di più energia, specialmente se sono abituati a uscire all’aperto.

E poi ci sono quelli che non mangiano perché… non gli piace la ciotola. Troppo vicina alla lettiera? Troppo grande? Materiale che trattiene odori sgraditi? I gatti sono schizzinosi, a volte basta cambiare recipiente per risolvere il problema.

Odore, consistenza e temperatura: dettagli che contano

Per un gatto, il cibo è prima di tutto un’esperienza olfattiva. Se non ha l’odore giusto, può ignorarlo anche se è il suo preferito. Un cibo lasciato troppo a lungo nella ciotola può perdere il suo profumo e diventare meno invitante. In questi casi, riscaldarlo leggermente può far tornare l’interesse.

Anche la consistenza è fondamentale. Alcuni preferiscono il cibo umido, altri le crocchette, altri ancora una combinazione. Se un gatto abituato al cibo in scatoletta si ritrova solo con croccantini, potrebbe rifiutarli ostinatamente. E se il problema è nei denti, preferirà cibi più morbidi.

Farmaci e vaccini: possibili colpevoli

Alcuni farmaci possono ridurre l’appetito nei gatti. Gli antibiotici, gli antinfiammatori e perfino alcuni antiparassitari possono dare fastidio allo stomaco o alterare il sapore del cibo. Anche dopo un vaccino, alcuni gatti possono essere un po’ abbattuti e meno interessati a mangiare per un giorno o due.

Se un farmaco è il sospettato numero uno, vale la pena parlarne con il veterinario. A volte basta cambiare formulazione o somministrarlo in un altro modo per risolvere il problema.

Quando serve un aiuto specializzato

Se il problema persiste e il gatto continua a rifiutare il cibo, un veterinario nutrizionista può essere la chiave per trovare una soluzione. La Dott.ssa Alice Chierichetti è una di quelle figure che fanno la differenza. Laureata in Medicina Veterinaria, ha studiato a fondo l’alimentazione dei gatti e ha affinato le sue competenze con un Master specifico sulla nutrizione felina.

Il suo approccio non si basa su soluzioni standardizzate, ma su piani alimentari personalizzati, pensati per le esigenze specifiche di ogni gatto. Soprattutto nei casi di malattie croniche o disturbi digestivi, una dieta studiata su misura può fare la differenza tra un gatto che si trascina e uno che torna a vivere con energia.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Marzo 2025
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