“Il grande ospedale della Malpensa avrà gli stessi letti del presidio medio”: la denuncia del Comitato per la salute del Varesotto

Il Comitato ha ricavato i dati da documenti e studi prodotti da ASST. Secondo i dati presentati si è passati da 773 posti letto + 174 posti tecnici a 664 posti letto + 109 posti tecnici. Giovedì 3 aprile incontro alle Acli per preparare i due cortei

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« Un grande ospedale della Malpensa che avrà gli stessi letti dell’attuale presidio di Busto Arsizio». Il Comitato per il diritto alla salute del Varesotto ha spulciato il libro “Grande Ospedale della Malpensa” distribuito ai sindaci da ASST e realizzato in collaborazione con Aria, individuando alcune criticità: « Nei documenti e negli studi prodotti da ASST per avviare la progettazione dell’Ospedale Unico si dice che per calcolare il numero di posti letto si è fatto ricorso ad un’analisi dei ricoveri ordinari effettuati nel 2018 (nell’Accordo di Programma approvato nell’ottobre 2023) e poi nel 2023 (nell’ultimo Studio di Fattibilità usato alla base del bando indetto per progettare l’ospedale). In questo modo, come si è visto, si è passati da 773 posti letto + 174 posti tecnici a 664 posti letto + 109 posti tecnici (la cui somma casualmente coincide con i 773 posti letto ordinari dell’accordo di Programma)».

Nell’ultimo Studio di Fattibilità si nota che «le strutture del territorio di riferimento (cioè gli attuali ospedali) coprono la domanda in percentuale decrescente negli anni,  in cui è evidente che la “produzione” di prestazioni offerta dalle attuali strutture è scesa dal 2019 al 2023 probabilmente anche a causa della pandemia, ma è scesa in modo più importante di quanta sia scesa la richiesta di prestazioni dei cittadini (“consumo”) e in particolare la “produzione” non segue la ripresa dei “consumi” tra il 2023 e il 2024. Quindi le strutture attuali non sono sufficienti a coprire i bisogni del territorio, che vengono soddisfatti in strutture ospedaliere di ASST limitrofe o di Milano.

Stiamo perciò progettando una struttura che si definisce “Grande Ospedale della Malpensa” e che invece sarà un medio Ospedale dimensionato sulla capacità di offerta delle attuali strutture, vittime, oltre che delle generali difficoltà della sanità pubblica, del prolungato tentativo di accorparle riducendo e chiudendo i reparti in attesa di un unico ospedale che sarà forse nuovo ma che offrirà la stessa attuale insufficiente quantità di prestazioni?

I posti letto dovrebbero rispondere anche al rischio operativo dovuto alla presenza dell’aeroporto della Malpensa, come peraltro evidenziato nel Piano di Fattibilità: “La vicinanza con l’aeroporto Internazionale di Malpensa richiede la progettazione di una struttura resiliente nei confronti delle maxi emergenze: in questo senso la costruzione dell’Ospedale Unico costituisce un’opportunità per l’intera area di influenza dell’aeroporto, candidandosi a diventare HUB per l’accoglienza di un massiccio afflusso di feriti a seguito di un evento catastrofico”».

Giovedì 3 aprile presso le ACLI di Gallarate (via Agnelli 33) ci sarà un incontro pubblico per preparare la doppia manifestazione prevista del 12 aprile sempre a Gallarate con partenza da via Curtatone e dalla piazza dell’ospedale alle 15 e arrivo di entrambi i cortei alle 17 in piazza della Libertà.

Tra i punti in discussione il consumo di suolo e il miglioramento della sanità pubblica

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 27 Marzo 2025
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