Il presepe di Sant’Alessandro e il sogno di Emilio Verri: quando la scuola e la ricerca s’incontrano
Nel 2004 nella scuola elementare della frazione di Castronno, gli alunni costruirono un presepe unico: accanto alla Natività posizionarono un modellino del laboratorio "Stefano Verri" di Terapia Cellulare, simbolo della ricerca contro la leucemia

Sì, la foto non è un granché ma viene da un foglio A4 del 31 dicembre 2004, un periodico di poche pagine con il quale il “Comitato Stefano Verri per lo studio e la cura della leucemia” raccontava la propria attività e i successi della ricerca.
Dietro a quel foglio, che poi è diventato un informatore vero e proprio, c’era il fondatore del “Comitato”, Emilio Verri, papà di Stefano morto di leucemia il 5 luglio 1999, all’età di 19 anni. Da allora Emilio, che vive a Gazzada Schianno, ha dedicato la sua vita alla raccolta di fondi per aiutare la ricerca: con ottimi risultati, tanto che nel 2003 al San Gerardo di Monza è stato inaugurato un laboratorio di Terapia Cellulare, intitolato proprio a “Stefano Verri”, per lo sviluppo di terapie cellulari in emato-oncologia e medicina rigenerativa.
Oggi il Comitato non esiste più, ma Emilio Verri continua la sua opera di divulgazione grazie al progetto dedicato a “Maria Letizia Verga”, e i fondi raccolti dagli eventi, vengono ancora impiegati per la ricerca e la cura della leucemia.
Tra le altre cose Emilio Verri faceva una grande opera di divulgazione nelle scuole: affiancato da medici specializzati, spiegava agli alunni delle superiori l’importanza della donazione del midollo osseo, e alle elementari portava la sua storia raccontando quanto bene può nascere da un fatto così drammatico come la morte di un figlio.
E veniamo alla storia della foto: “Siamo stati per la prima volta in una scuola elementare – scriveva Verri sul notiziario – La “Marconi” di Sant’Alessandro di Castronno (la scuola che oggi ospita Materia Spazio Libero e la redazione di Varesenews ndr) e abbiamo parlato con i bambini e con i loro genitori. È stata un’esperienza nuova ma che ha lasciato il segno. I bambini di tutte le classi sono stati preparati dai loro insegnanti e si sono presentati all’incontro con il medico, con tante domande pertinenti e precise. Hanno costruito un presepe ritagliandolo dalla carta e dietro i personaggi della Natività hanno realizzato un modellino del laboratorio “Stefano Verri”, posizionandolo nel presepe“.
Quel presepe è il simbolo dell’impegno di Emilio Verri: un ponte tra memoria, scienza e futuro. Grazie alla sua opera di divulgazione, ha reso consapevoli migliaia di giovani dell’importanza della ricerca e della solidarietà. Anche se il “Comitato Stefano Verri” non esiste più, la sua missione continua attraverso nuovi progetti, dimostrando che l’amore e l’impegno possono trasformare il dolore in speranza.
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