La trasformazione di Neos, da charter a compagnia sui generis di base a Malpensa
Nata vent'anni fa, ora è più compagnia tradizionale. Un'anomalia che funziona, con fatturato che nel 2025 supererà gli 800 milioni. E una strategia di lungo periodo

Sono passati quasi due anni da quando, nel 2023, Neos – la compagnia italiana di base a Malpensa – presentò il nuovo corso già avviato: meno vettore solo charter, più compagnia “tradizionale”, attenta anche a rotte particolari e legate al mondo business oltre che al turismo.
Il 2024 è stato il primo anno compiuto, nel nuovo progetto. Lupo Rattazzi, presidente della compagnia, ha fatto il punto in una intervista a Ttg Italia, testata specializzata del mondo viaggi: la compagnia ha chiuso il 2024 con 777 milioni di fatturato e un utile netto di 40, ma prevede d superare gli 800 milioni nel 2025.
«Salvo eventi inaspettati, ormai non così improbabili l’anno in corso dovrebbe garantire un fatturato di 860 milioni di euro. Un risultato per certi versi sorprendente, se teniamo conto che la nostra non è una compagnia di bandiera, né una low cost, ma un vettore di trasporto sui generis che riesce a dipendere sempre meno dal proprio operatore di riferimento, cioè Alpitour».
È questa la anomalia di Neos: nata come vettore charter per Alpitour e la tedesca Tui Ag, nell’ultimo lustro ha rafforzato le sue operazioni come vettore tradizionale, su rotte anche a lungo raggio, orientati sia al turismo – forte della sua esperienza ventennale – sia alle relazioni business.
Un esempio sono il volo per Lagos in Nigeria (uno degli Stati più popolosi e dinamici dell’Africa, con forte presenza dell’imprenditoria italiana, dagli idrocarburi al settore del lusso) o quello per Almaty, antica capitale del Kazakistan, Stato dell’Asia centrale con forti legami con l’Italia. Negli ultimi anni nuove rotte anche sull’India e la Cina, ma anche la sfida sulla rotta con più concorrenza da Malpensa, quella per New York.
Il risultato è che oggi il fatturato di competenza «oscilla infatti fra il 41 e il 45% del totale, mentre la restante parte viene dalle richieste in crescita di altri tour operator e dalla vendita diretta attraverso il nostro sito», spiega ancora Rattazzi nell’intervista a Ttg (che invitiamo a leggere qui).
L’articolo di Ttg ribadisce il modello sin qui adottato dei “piccoli passi”, una prudenza che è nota a chi segue il mondo dell’aviazione. Questo prevede poi di mantenere una quota charter signiuficativa, senza allontanarsi dalla vocazione originaria: Neos prevede di attivare sette voli settimanali su New York da Milano Malpensa, Palermo e Bari, ma comunque intendere mantenere la quota fatturato legata al gruppo Alpitour «non inferiore al 40%».
Un elemento di forza è stato anche l’uniformità di flotta raggiunta negli ultimi anni, grazie alla fornitura di macchine Boeing: 787 Dreamliner acquisiti a partire dal 2017, 737Ng, quattro 737 Max arrivati a partire dal 2021. Ad oggi sono diciassette gli aeromobili in servizio, più un 737 Max8 in arrivo. Due sono immatricolati in Italia, quindici invece in Irlanda.
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