L’assurdo caso di Jaron Johnson che sta facendo arrabbiare i tifosi della Pallacanestro Varese
L'ala si allena in solitaria da febbraio, Kastritis non lo ha mai allenato e la società non ha mai dato una spiegazione ufficiale della decisione. Intanto però l'Openjobmetis, sull'orlo della retrocessione, gioca con uno straniero in meno proprio in quel ruolo

Con la squadra completamente impantanata nella lotta per non retrocedere, tra i tifosi della Pallacanestro Varese tiene banco in questo periodo il “caso” che riguarda Jaron Johnson, ala texana di 32 anni tornata quest’anno all’Openjobmetis a stagione iniziata ma attualmente fuori rosa e – di fatto – non a disposizione di coach Ioannis Kastritis.
Johnson, che aveva fatto parte della squadra di due anni fa (quella allenata da Matt Brase) capace di vincere 17 partite su 30 (il team non disputò i playoff per la penalizzazione di 11 punti causata dal “caso Tepic”), era stato riacquistato da Varese ad ottobre per rafforzare una formazione partita male in campionato che, nel frattempo, aveva messo in discussione l’ala Gabe Brown (poi ceduto a Trapani).
In maglia biancorossa “Nino” (questo il suo soprannome) ha giocato 15 partite realizzando 13 punti di media con 4,4 rimbalzi, il 39,7% nel tiro da 2 e il 34% in quello da 3. In alcune occasioni è stato decisivo per la vittoria, specie con le due corazzate Bologna e Milano (18 e 21 punti), in altre ha un po’ deluso le aspettative. Ma la sua situazione è precipitata in occasione della pausa di campionato a febbraio: Johnson è stato tra i giocatori tornati in ritardo dalla “licenza” (non l’unico) e da quel momento è stato estromesso dal gruppo tanto da non essere mai nemmeno provato in allenamento dal nuovo allenatore, Kastritis.
La società non ha mai dato una spiegazione ufficiale per questa scelta che, a quanto pare è stata presa dalla coppia di gm Sogolow-Horowitz; Kastritis ha giustificato la questione a livello tecnico spiegando che Varese era alla ricerca di un giocatore più adatto a giocare nel ruolo di ala forte. E Nino in effetti è un’ala piccola adattato da secondo lungo: era perfetto per il gioco rapido scelto dalla OJM in precedenza, meno per un basket più tradizionale come quello del tecnico greco. Però i dirigenti – che hanno “bruciato” tutti i visti per giocatori extracomunitari – non hanno ancora trovato (e acquistato) un giocatore con le caratteristiche necessarie.
Nel frattempo poi l’altra ala americana, Justin Gray (peraltro estremamente deludente nel suo rendimento in campo) si è fermata per un problema al polpaccio, ha saltato le ultime due partite e al 90% non sarà del match neppure a Treviso. Ciò nonostante Johnson continua a essere trattato da reietto: ha a disposizione il parquet del Campus per un’ora ogni pomeriggio nel quale il giocatore va regolarmente a tirare da solo (la società dovrebbe affiancarlo con un allenatore ma non ci risulta che questo avvenga…) ma non è più stato coinvolto dalla squadra neppure in allenamento.

Una situazione che sta facendo ribollire i tifosi che vogliono bene a Nino e soprattutto non capiscono perché togliere una pedina comunque di valore, per altro ben pagata (è sotto contratto e percepisce regolarmente lo stipendio) nonostante la squadra stia giocando con cinque stranieri dopo aver scelto la formula “6+6” (e aver pagato per questo una tassa ulteriore…). E sia davvero a un passo dalla retrocessione in Serie A2 come accadde per l’ultima volta nel 2008.
All’inizio di questa settimana sembrava che qualcosa si potesse smuovere e lo stesso Johnson aveva espresso il proprio disappunto dopo la brutta sconfitta con Reggio Emilia, pubblicando una stories su Instagram con uno sfondo tutto nero e una “faccina” arrabbiata. Ma in realtà il club è rimasto sulle proprie posizioni, intransigenti e… silenti, dimostrando ancora una volta di non essere in grado di comunicare come si deve le proprie scelte. Se infatti ci fosse un motivo molto serio per questa esclusione, andrebbe spiegato (alla gente che paga il biglietto, l’abbonamento, la maglietta e le infinite experience varate dall’ufficio marketing…) anche perché i tifosi potrebbero per lo meno farsi un’opinione sull’accaduto.
Invece la situazione continua a essere nebuolosa a scapito di una Openjobmetis che avrebbe bisogno di presentarsi in campo unita e serena per strappare quelle vittorie necessarie a evitare la retrocessione. Da più parti, intanto, si spera in una retromarcia da parte di Sogolow e Horowitz (non si hanno notizie da Scola che però avrebbe demandato ai due gm le decisioni) prima della trasferta di Treviso. E prima che sia troppo tardi.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
UnoAcaso su Una battaglia contro il tempo: incontri a Varese per affrontare il flagello del Fentanyl
Felice su Google addio? “Vi racconto perché cercare un Pc per mio figlio mi ha aperto gli occhi sull’internet che sta cambiando“
Felice su Schianto in provincia di Como nella notte, due morti in un incidente nella galleria di Pusiano
Felice su "Sarà contattata a breve": in attesa da 14 mesi di un'operazione ancora non sa quando verrà chiamata
Orlando Mastrillo su La piscina di Busto Arsizio riparte per l'estate ma solo all'aperto. Per le vasche interne tempi lunghi
Nick73 su La piscina di Busto Arsizio riparte per l'estate ma solo all'aperto. Per le vasche interne tempi lunghi
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.