L’intelligenza artificiale tra il dire, il fare e l’omelia della domenica: successo per il festival dell’Insubria

L’evento, promosso dall’Università con Cdo Insubria e Tardivi Digitali, si è aperto con i saluti della rettrice Maria Pierro e del presidente Cdo Marco Silanos. Tra i relatori Padre Natale Brescianini, chiusura con “Rock in azienda” di Massimo Panico

Insubria

Aula magna piena per il festival «Il Presente Intelligente: l’incontro tra il sapere e il fare» che si è tenuto mercoledì 12 marzo all’Università dell’Insubria, organizzato in collaborazione con Compagnia delle Opere Insubria e Tardivi Digitali. Un evento che ha messo al centro il ruolo dell’intelligenza artificiale nella società contemporanea, con la partecipazione di esperti, accademici e professionisti e il professor Davide Tosi, delegato della rettrice all’Intelligenza artificiale, in qualità di general chair.

Ad aprire i lavori la rettrice dell’Università dell’Insubria Maria Pierro: «Il festival dell’intelligenza artificiale è un evento di rilievo per il nostro ateneo, favorendo la collaborazione con le imprese e Compagnia delle Opere Insubria. L’innovazione tecnologica alimentata dall’IA offre grandi opportunità per il futuro, ma richiede un uso consapevole per evitare che la conoscenza venga distorta da pregiudizi algoritmici. L’intelligenza artificiale trova applicazione in molti settori e rappresenta uno strumento prezioso per la formazione, la ricerca, l’innovazione e l’impresa. Tuttavia, il suo impiego deve essere guidato da senso critico e analisi attenta. Nei panel di oggi affrontiamo i suoi impatti su etica, linguaggi, innovazione, arti e spettacolo. È necessario sfruttare questa nuova tecnologia in modo efficace e responsabile per generare nuove conoscenze, mantenendo sempre il nostro spirito critico e la capacità di scelta».

Il presidente della Compagnia delle Opere Insubria Marco Silanos: «Oggi riflettiamo sul legame tra il sapere teorico, che ha guidato l’evoluzione umana, e l’applicazione concreta della conoscenza, già parte del nostro presente. L’intelligenza artificiale non è più solo teoria, ma una realtà che ridefinisce il nostro modo di pensare e agire. Per generare un vero cambiamento tecnologia e pensiero devono procedere insieme, con una costante riflessione sulle implicazioni etiche e sociali. Il progresso tecnologico va guidato dalla responsabilità e orientato al bene comune, con un impegno condiviso tra sviluppatori, applicatori e utilizzatori. Un dialogo continuo tra università, imprese e istituzioni pubbliche è essenziale per affrontare le sfide etiche e pratiche dell’IA. La Compagnia delle Opere Insubria sottolinea l’importanza di un’impresa che contribuisca al bene comune, oltre il profitto. Abbiamo l’opportunità di trasformare la teoria in pratica, costruendo un futuro in cui intelligenza e responsabilità si uniscano per anticipare le sfide di domani».

A condurre l’evento è stato Andrea Azzimonti, Cfo di Roda Group e vicepresidente della Compagnia delle Opere Insubria, realtà nata nel 2015 e oggi rete di oltre 1500 imprese in quattro province e due regioni. La prima sessione del festival è stata dedicata al tema «AI ed etica: immaginare un futuro oltre l’algoritmo» moderata da Paolo Maino, dirigente scolastico e responsabile formazione del Disal. Tra i relatori Emanuele Frontoni, professore ordinario di Informatica all’Università di Macerata e co-direttore del Vision Robotics & Artificial Intelligence Lab, e Padre Natale Brescianini, monaco benedettino e coach Acc Icf, che ha sorpreso il pubblico: «Per scrivere le omelie della domenica metto in competizione ChatGPT, Copilot e Gemini; mi piace molto riflettere sui temi del digitale, è interessante notare come si affianchino al mondo religioso: quando trasformiamo un file word in pdf cosa facciamo? Lo convertiamo. Se ti converti ti salvi e se ti salvi vai in paradiso (Cloud)».

Il Vision Lab 1, dal titolo «Giovani e tardivi digitali: un connubio perfetto!», condotto dal professor Davide Tosi, è stato un confronto tra esperti di informatica e filosofia sulle prospettive future dell’AI, con gli interventi di Enrico Piacentini, founder di Tardivi Digitali, Andrea Barbieri, Cto & co-founder di Not Just Analytic, e le studentesse magistrali Insubria Karol Jinet Cardona Bolanos e Valentina Zingarello.

Nel Vision Lab 2 «Narrazione e tecnologia: la nuova frontiera del sapere» un dibattito intergenerazionale sul mondo digitale moderato da Michele Faldi, direttore dell’area Organizzazione e sviluppo didattica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Tra gli ospiti, Fausto Turco, Ceo di MyDigit srl, e Marco Benatti, presidente e AD di Virtual Land Spa.

Il Vision Lab 3 ha affrontato il tema «Innovazione e territorio: strumenti per il bene comune», con focus sulle opportunità tecnologiche per lo sviluppo locale. Moderato da Hari De Miranda, digital marketing specialist del Trainer Boston Group, il panel ha visto la partecipazione di Federico D’Annunzio, Ceo di Traent srl, Luca Mauriello, presidente Ated e Ceo di FormaTì Academy, e Matteo Ghiringhelli, responsabile Innovation Research di Elmec Informatica Spa.

A chiudere la giornata lo spettacolo ispirazionale «Rock in azienda» di Massimo Panìco, formatore aziendale e keynote speaker, che ha unito musica e teatro per offrire una riflessione sulle dinamiche del mondo del lavoro: «Socrate era un gran figo, la persona più sapiente, una delle prime rockstar e coach della storia e sapeva di non sapere. E se sappiamo di non sapere possiamo far funzionare lo strumento più potente che abbiamo: il nostro cervello. D’altra parte anche Jovanotti ha detto “se sai contare fino a sette, non significa che non esista il numero otto».

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Pubblicato il 13 Marzo 2025
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