A Tradate l’avvertimento dei rapinatori prima di fuggire: “Non denunciare, tanto se ci beccano domani siamo fuori”
Ma la donna, ferita, ha avuto la prontezza di reagire. Pochi giorni fa un caso analogo a Gallarate, per un furto. Il sindaco: “Spavaldo senso di impunità”

«E vedi di non denunciare perché tanto, se anche ci prendono, domani siamo fuori».
Dopo le botte per la paga, la 39enne rapinata nella sua casa di Tradate, in centro, si è pure sentita dire queste parole dai due rumeni di etnia sinti, 43 anni lui e 45 lei, attualmente detenuti rispettivamente nei bracci maschile e femminile di San Vittore. I due sono entrati in azione sabato, tra le 16 e le 17, mentre in città sfilavano i carri allegorici di Carnevale.
Uno shock a cui la padrona di casa ha però risposto in maniera esemplare: non solo non si è lasciata intimidire dalle minacce, ma ha subito chiamato il 112. Grazie al rapido intervento dei carabinieri, la cattura è avvenuta in poco tempo. Dopo l’allarme lanciato alla centrale operativa di Saronno, la targa dell’auto utilizzata per la fuga è stata individuata a Nerviano, non distante dal Sempione, grazie a un sistema di lettura targhe. Una pattuglia dell’Arma ha quindi intercettato a distanza il veicolo e, individuato il momento propizio, lo ha bloccato a bordo strada: i due non hanno opposto resistenza.
Secondo gli investigatori, stavano cercando un altro appartamento da svaligiare prima di rientrare a Garbagnate Milanese, dove risiedono. L’auto utilizzata non era rubata – una circostanza insolita per colpi di questo genere, dove spesso vengono usati veicoli con targhe falsificate – ed era addirittura intestata a uno dei due arrestati.
Il sindaco di Tradate, Giuseppe Bascialla, ha commentato l’episodio, sottolineando l’elemento atipico della rapina per modalità e orario. Ha inoltre chiesto certezza della pena, esprimendo sconcerto per la spavalderia dei due arrestati: «Una manifestazione di impunità inaccettabile».
Del resto, non si tratta di un caso isolato. Solo pochi giorni fa, un episodio analogo è avvenuto a Gallarate, sempre in provincia di Varese: due donne arrestate per furto hanno ripetuto la stessa frase ai carabinieri: «Tra qualche ora ci libererete». Invece, il giudice ha disposto per loro la detenzione in carcere.
Il tema dei furti è costantemente al centro dell’attenzione delle istituzioni per garantire la sicurezza pubblica. Proprio questa mattina, lunedì, si terrà a Varese un comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, voluto dal prefetto Rosario Pasqualriello, con all’ordine del giorno la lotta a furti e truffe.
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La spavalderia dimostrata da quei delinqenti, è la conseguenza di tante, troppe, sentenza di condanna che qualche PM non ha covalidato annullando la detenzione: per fortuna, però, questa volta è andata come è giusto che sia e questi crinimali rimarranno in carcere, spero per molto, molto tempo.
ora ti avvisano direttamente in anticipo se stanno per arrivare ad arrestarti….pensa te.