Fairy Hands, mani fatate. E Alviti è il Batman di Varese
L'americano imbuca 27 punti, compreso il canestro decisivo, e distribuisce 8 assist molti dei quali per l'azzurro, sempre pronto nel momento cruciale. Librizzi incendia il primo tempo, Mitrou Long è quasi sempre una zavorra

AKOBUNDU EHIOGU 6 – Passettino indietro, nel complesso, rispetto alle ultime uscite assai incoraggianti. Il lato buono è quello difensivo dove Kao regala un paio di stoppate buone per i filmati ma anche tanta rapidità di piedi che tiene sempre gli attaccanti sulle spine. Nell’altra metà campo invece è poco affidabile: un paio di schiacciate ma il nulla quando deve gestire la palla in altra maniera. I compiti per l’estate sono già stati assegnati.
ALVITI 7,5 – Nel cielo di Varese, come in quello di Gotham City, si staglia lo stemma del supereroe quando è tempo di intervenire contro il male. Qui, sotto al Sacro Monte, non c’è Batman ma siamo ben felici di avere al suo posto Davide Alviti. Ogni volta che Sassari è lì, a rincorrere, a rosicchiare, a mettere pressione, il braccio armato di Varese si sposta in un angolo del campo, riceve la palla da Hands e colpisce senza pietà. 17 punti, quattro triple, 20 di valutazione. Alvman.
MITROU LONG 5 (IL PEGGIORE) – Non lo salva la riscossa del terzo periodo, non lo salva lo sfondamento subito da Fobbs a mezzo minuto dalla fine perché per il resto della partita semina disastri in giro per il parquet. Roba da lasciare a bocca aperta come le due entrate fallite goffamente, o un paio di palle perse incomprensibili. Ed è un peccato, perché nei minuti buoni fa davvero la differenza, ma nell’economia della partita è – nel complesso – zavorra pesante per il veliero Openjobmetis.
BRADFORD 6,5 – In un gioco che si chiama “palla a canestro”, realizzare canestri fa tanta differenza. E stavolta Desonta piazza un paio di triple importanti quando la difesa di Sassari lo battezza sull’arco dei 6.75 e lui non si tira indietro. Il piglio è buono e allora Kastritis lo cavalca per un quarto d’ora, anche in frangenti importanti. Ultimi giri senza gloria ma stavolta il segno è positivo.
TYUS 6,5 – Lampi di Tyus dei tempi d’oro. Non in attacco quando si accontenta di schiacciare un pallone di potenza e nulla più, però nel traffico d’area ritrova antichi movimenti, vecchi trucchi, solidi posizionamenti. 7 rimbalzi, 2 stoppate, atteggiamento da professionista. Non sarà stato un colpo di mercato memorabile ma alla fine ha dato il suo contributo.
ANTICEVICH 5 – Por ninin, ancora una volta appare fuori dal tempo e dallo spazio. Cinque minuti dimenticabili, con un paio di tiri ben presi ma finiti sul ferro e nulla più. Poco prima della partita annuncia su Instagram che da metà maggio giocherà in Canada: tutto legittimo, per carità, ma viene il dubbio che un’ora prima della palla a due sia meglio pensare a quel che si deve fare da lì a poco, e non da lì a un mese.
LIBRIZZI 7 – Primo tempo irreale: manda a segno palloni dall’arco a ripetizione, come fanno quelli bravi al giochino del luna park. E soprattutto accentua la brutta figura di Mitrou Long, perché con Matteo in campo è un’altra Varese. Riprese più normale nella quale non segna ma ringhia, salta e corre. Poi i soliti falli lo mandano in panchina prima del gong e gli fanno perdere la corsa all’MVP di giornata.
ASSUI 7 – Un leone in difesa, e non è un caso che Kastritis lo abbia scelto con un ruolo vero per il suo sistema a protezione dell’area colorata. Si butta, si sbuccia, fa a sportellate, non piglia rimbalzi ma in compenso distribuisce ben 4 assist. E segna 7 punti compreso quello strano e pirotecnico canestro in giravolta a meno di 2′ dalla sirena che è l’ennesimo colpo di cannone contro l’arrembaggio dei sardi.
HANDS 8 (IL MIGLIORE) – Talvolta pasticcia, talvolta forza. Ma tanto più spesso fa qualcosa che spinge Varese, metro dopo metro, verso la salvezza. Primo tempo i cui gioca più di sponda che da centravanti, anche perché Bulleri gli mette addosso Fobbs, braccia lunghe e gambe rapide. Lui si accontenta di girare la boa a quota 12 punti ma è nella ripresa che piazza punti sempre più importanti. E li alterna con palloni serviti al bacio per i compagni: 8 assist, molti per Alviti di cui Jaylen conosce la precisione assoluta dall’arco. Nel finale completa l’opera: tripla del +10, liberi a segno e infine il blitz del +5 a 15” dalla fine. Stavolta nei tempi e nei modi giusti, giocando con il cronometro e mandando all’aria ogni tentativo di difesa. Fairy Hands, mani fatate.
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