Garbosi, le cento partite di un torneo che non invecchia mai
Tra il 17 e il 20 aprile va in scena la 46a edizione del torneo dedicato all'allenatore del primo scudetto Ignis. In campo 36 squadre tra U13 e U14. Finali domenica di Pasqua al palazzetto
«A Varese il periodo delle vacanze pasquali è sinonimo di Trofeo Garbosi». Le parole di Andrea Schiavi raccontano in una riga tante verità: nel weekend del 17-20 aprile le palestre della nostra provincia rimarranno aperte per ospitare le cento partite che formeranno la 46a edizione di una manifestazione che è stata pionieristica ed è ancora un modello.
Non è una novità, ma è bene rimarcarlo: il “Garbosi” (intitolato ora anche alla signora Myriam, la moglie di Enrico che fu l’allenatore della Ignis del primo scudetto nel 1961) ha tracciato un solco seguito poi da moltissime esperienze di questo tipo. Un evento che sa coniugare lo sport più bello, quello dei giovanissimi, con la socialità tra i ragazzi consolidata con la formula dell’ospitalità in famiglia degli atleti (oggi, purtroppo, ridotta ai minimi termini) e con la promozione del territorio.
Oggi sembra scontato, ma da quasi mezzo secolo il torneo porta in città e nei dintorni centinaia di persone che accompagnano i ragazzi impegnati sul campo. Quest’anno i tornei sono due, under 14 e under 13, per un totale di circa 500 giocatori e di 36 formazioni, numeri che restano molto importanti e che – spiega Andrea Schiavi – permettono di vedere in campo «quello che potrebbe essere il futuro della pallacanestro italiana, perché il livello di gioco sarà molto interessante».
In questa edizione sono ben otto le regioni italiane rappresentate: a quelle del Nord si aggiungono il Lazio (con la Stella Azzurra, storica società di riferimento nel movimento nazionale) e la Campania (con il Jirafa Caivano).
«Siamo a 46 edizioni ma vorrei arrivare al 50° perché coinciderà con i miei novanta anni» ride Paolo Vittori, l’ex campione che a Varese vinse due scudetti e due coppe dei Campioni oltre a numerosi altri trofei, e che ideò il torneo. «Tutto nacque perché mia sorella era amica di Myriam Garbosi e una sera, a casa nostra, venne loro l’idea di fondare una manifestazione giovanile dedicata a Rico. Da lì è derivato tutto il resto».
La centralità del “Garbosi” si riflette anche in una serie di iniziative collaterali legate all’evento. I giocatori inseriti nel “miglior quintetto” (sono 6: è compreso il “sesto uomo”) del torneo U14 riceveranno un invito gratuito per il Camp di Tarvisio dove è istruttore l’ex azzurro Denis Marconato (che allenerà una squadra nel torneo varesino); premio simile anche per il quintetto ideale (+1) della categoria U13 (buono da 200 euro per un camp estivo). Sarà anche omaggiata la figura di Dodo Colombo con un premio che andrà all’allenatore che più di tutti dimostrerà di avere a cuore i fondamentali del basket.
Venerdì 18 invece ci sarà spazio per la formazione: nella Sala Matrimoni di Palazzo Estense è previsto un incontro con Julio Trovato, responsabile di tutto il settore giovanile della Federazione. Con lui anche Giuseppe Rizzi, attuale presidente del Comitato Regionale Lombardo della FIP ma per tanti anni numero uno di FIP Varese. L’evento è aperto soprattutto a dirigenti e allenatori e prevede anche un dibattito sulle nuove normative in ambito sportivo e sulle direttive per i campionati giovanili.
Molti giovani atleti – quelli che non giocheranno a quell’ora – saranno anche ospiti della partita di Serie A tra Openjobmetis Varese e Banco Sardegna Sassari in programma alle 18 del Sabato Santo e poi tutti si ritroveranno domenica 20 al palazzetto per la tradizionale chiusura. In programma le due finali e la sfilata con le premiazioni di tutti i partecipanti. Un momento colorato, chiassoso e divertente che racchiude le emozioni e la magia di una manifestazione che non invecchia mai.
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