I genitori della Foscolo di Varese in presidio all’Ufficio scolastico: la classe non ha i numeri ma c’è una speranza
Una delegazione di genitori è stata ricevuta dal direttore Giuseppe Carcano che ha spiegato le regole improrogabili che non consentano l'attivazione, a meno che il comprensivo scelga di attivarla a costo zero

Sono arrivati determinati per salvare la loro prima alla scuola Foscolo di Varese. Armati di cartelli, si sono radunati all’ingresso dell’Ufficio scolastico di Varese, in via Copelli.
A settembre quella prima non partirà. La comunicazione è arrivata il 7 aprile scorso, dopo che a febbraio sembrava fosse tutto regolare. Una doccia fredda peggiorata dalla mancanza di alternative nei plessi limitrofi. Ma, soprattutto, il dispiacere di vedere sfumare una scelta fatta consapevolmente, per l’ambiente, il gruppo maestre e la qualità dell’insegnamento.
La frustrazione, per quella domanda rifiutata, è emersa nel confronto che è avvenuto nell’ufficio del direttore Giuseppe Carcano che ha ricevuto una delegazione.
« Alla luce dei numeri e delle regole ministeriali quella classe non si può fare – ha chiarito subito Carcano – Lunedì avremo un incontro con il sindaco Galimberti, l’Assessore Dimaggio e il presidente del Comitato genitori della Foscolo per trovare la miglior soluzione per i 10 bambini che avevano fatto la prescrizione».
La polemica è legata soprattutto ai tempi della comunicazione: « Non so perchè si sia arrivati in aprile a comunicare l’impossibilità di formare la prima – commenta ancora il direttore dell’UST – I numeri non la permettevano già a febbraio e si sarebbe dovuto intervenire allora. Oggi io devo fare la parte del cattivo ma, purtroppo, pur comprendendo benissimo le vostre ragioni, devo far quadrare i fondi e il personale che sarà assegnato alla provincia di Varese. Sapete tutti che ogni anno si perdono circa mille iscrizioni e al nostro territorio verranno assegnati tra 80 e 100 docenti in meno».

I meccanismi tecnici ed economici della scuola mal si conciliano con le aspettative dei genitori che si trovano ad affrontare ostacoli imprevisti legati, a volte, a situazioni contingenti: « La Foscolo negli ultimi anni ha sempre avuto abbondanza di iscritti – racconta una mamma – quest’anno sembra che ci siano altri plessi più di moda. Ma non si può impoverire, per questo motivo, un istituto che funziona bene».
Il tema della libertà di poter scegliere la scuola è alla base dell’impossibilità di programmare: l’unico limite è dato proprio dal raggiungimento dei requisiti minimi.
Tra le vie possibili per salvare la prima della Foscolo rimane l’opzione “Canetta”: lo scorso anno la prima classe della primaria di Sant’Ambrogio venne formata pur con 10 alunni per una precisa scelta della dirigente che, d’intesa con tutto il collegio docenti, rinunciò a tutte le ore di potenziamento concentrandole in quella prima: « La decisione spetta alla dirigente e al suo gruppo di insegnanti – spiega Carcano – i paletti sono molto rigidi perchè le risorse estremamente limitate. La prima si potrà attivare ma a costo».
Quella soluzione, pur remota e difficile, apre uno spiraglio nel gruppo genitori che non vuole darsi per vinto. Lunedì, comunque, ci sarà il tavolo specifico per dare risposte adeguate a tutti.
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