Nessun segno di pentimento, in carcere il 21enne accusato dello stupro di Busto Arsizio
Le indagini su quanto avvenuto in via Vercelli. Presto l’interrogatorio del sospettato. Sequestrata la bottiglia di vodka fatta bere alla ragazzina

Sporco e trasandato, abituato alla vita di strada e a muoversi con disinvoltura sulle linee ferroviarie che corrono intorno a Milano, il 21enne accusato di stupro della ragazzina di 14 anni, l’altra sera al comando della polizia locale di Busto Arsizio dormiva.
Russava sulle panche in attesa del completamento delle carte che l’hanno poi portato in carcere in stato di arresto. Nessun segno di pentimento. Nessun segnale di resipiscenza per l’accaduto e continuo atteggiamento di sfida, seguito al terzo capo d’imputazione dopo la violenza sessuale aggravata e le lesioni gravi, vale a dire resistenza a pubblico ufficiale.
Nelle ore successive all’arresto l’iter prevede il colloquio col pubblico ministero, poi non oltre le 96 ore la convalida dell’arresto di fronte al giudice anche in carcere. Sul fronte della vittima le cure fisiche e psicologiche (è stata trovata accovacciata in strada in stato di shock), e anche qui i primi contatti con la giustizia per cristallizzare subito gli elementi dell’accaduto.
Secondo una prima ricostruzione i due si sono incontrati nel pomeriggio di lunedì, forse il seguito di un primo contatto che da social è diventato reale, poi qualche passo nei dintorni della stazione e l’ingresso all’area dismessa di via Vercelli dove la ragazzina è stata obbligata a bere mezza bottiglia di vodka, è stata denudata, ripetutamente violentata e sopraffatta con estrema violenza, senza lasciarle vie di fuga. Poi l’aggressore l’avrebbe fatta frettolosamente rivestire fra le urla che hanno attirato l’attenzione. Gli agenti della polizia locale sono subito intervenuti e hanno bloccato a forza il 21enne chiamando i soccorsi sanitari. La bottiglia di alcolico è stata posta sotto sequestro.
Sulla posizione dell’aggressore emerge ancora poco poiché poco sembra uscire dai database in uso alle forze dell’ordine: all’uomo fra i reati contestati non figura anche la violazione delle leggi sull’immigrazione, da quanto emerso non risulterebbe regolare sul territorio nazionale.
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Risulterebbe regolare sul territorio italiano, andiamo bene! un’altra ottima integrazione! bisogna puntare sui rimpatri.