Otto bambini in meno. E a Casorate “salta” una classe su cinque alla scuola dell’infanzia
La protesta dei genitori per il taglio, che renderà più affollate le sezioni rimaste. Anche la dirigente inoltra un reclamo. Lamentano anche una comunicazione tardiva e in due tempi

Diminuisce il numero dei bambini e nelle scuole si chiudono le classi. A Casorate Sempione, ad esempio, chiude una classe su cinque della scuola dell’infanzia. Mentre le sezioni che rimangono saranno “sovraffollate”.
La comunicazione dall’Ufficio Scolastico Territoriale è arrivata l’11 aprile e ha messo sul piede di guerra i genitori del paese vicino a Malpensa, che hanno avviato una petizione e appeso striscioni davanti alla scuola.
«Le classi al momento contano circa 20 bambini per classe» spiegano. «Chiudendo una classe (anche se i numeri ci sono per mantenerla), si andrebbero a formare quattro nuove classi con almeno 25-26 bambini per classe, senza contare il fatto che quando una maestra è ammalata i bambini verranno smistati nelle altre classi».
Tra i bambini che entreranno nelle classi prime, sono presenti anche quattro con disabilità o diagnosi certificate, più altri due per cui è stata richiesta diagnosi. «Ma la normativa dice che n presenza di un alunno con disabilità non si possono superare i venti bambini per sezione», rimarca Maria Elena Tarantino, la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Toscanini che comprende la scuola dell’infanzia casoratese.

La dirigente sottolinea anche il tema delle comunicazioni poco chiare delle scelte da parte dell’Ust, che ha proceduto in due tempi: «Al 1° aprile ci era arrivata comunicazione ufficiale secondo la quale avremmo avuto tre sezioni per Arsago, anziché quattro precedenti. Ce lo aspettavamo e quindi abbiamo provveduto a lavorare su Casorate, a contattare gli anticipatari per l’inserimento. Solo all’11 aprile, dieci giorni dopo, ci è arrivata la comunicazione della riduzione di una sezione anche a Casorate», sottolinea Tarantino.
«Ora dovremo fare dietrofront sugli anticipatari. Perderemo quattro insegnanti, di cui una supplente e tre in organico, e dovremo avviare una riorganizzazione delle classi per assicurare la continuità didattica», con bambini spostati da una sezione all’altra.
Sono tutti elementi che la dirigente ha inserito in un reclamo formale inviato all’Ust, richiamando anche la comunicazione “tardiva” e successiva. Dal canto loro i genitori sono pronti a dare battaglia, qui come in altre realtà.
A cinque anni da quello spartiacque che è stata la pandemia, nel mezzo di una crisi demografica già avviata da due decenni, si stanno infatti moltiplicando i casi di chiusure di sezioni, addirittura con scuole (come a Varese) dove “salta” la prima elementare.
A Casorate però la riduzione dei bambini non è così marcata, come si diceva: i numeri sono comunque rilevanti, così che chiudere una classe crea un disagio evidente rendendo più affollate le altre aule.
«Tutto questo per i tagli all’istruzione» denunciano i genitori, «considerando i bambini solo come numeri. Senza contare l’importanza che ha la scuola dell’infanzia ma soprattutto l’avere dei punti fissi per dei bambini così piccoli».
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