Stranieri minori non accompagnati, “a Cassano Valcuvia si lavora per aggregare”
Una trasmissione delle reti Mediaset riaccende i riflettori sul tema delle baby gang in valle. Il Comune dove è presente una struttura risponde: “Alcuni ragazzi della comunità partecipano oggi attivamente ad attività di supporto e integrazione nel paese”

Pistole e machete, cime di marijuana e proteste dei residenti sui social. Ancora: anarchia nei paesi della Valcuvia con ragazze palpeggiate sugli autobus, sfregi e violenze sessuali. Tutto finito in un servizio andato in onda qualche giorno fa in una trasmissione delle reti Mediaset dove vengono trattate le tematiche legate alla violenza giovanile partendo da episodi avvenuti anni fa in un paese, Cassano Valcuvia, quando gli ospiti di una comunità per minori non accompagnati si resero responsabili di un pomeriggio e di una serata fatta di violenze di strada documentata da alcuni video.
Era il 2023. Episodi che vengono nuovamente mandati in onda nel servizio, seguiti da immagini legate allo spaccio di droga nelle zone boschive, altro fenomeno documentato dalle cronache locali. Sul punto il Comune di Cassano Valcuvia ha inteso fare chiarezza con una nota: «Affermiamo che la sicurezza è un valore imprescindibile, fondamento della libertà di ogni cittadino, e come tale deve essere garantita con determinazione. La tranquillità e il benessere della comunità sono fondamentali. Il servizio ha riportato episodi di violenza che destano profonda preoccupazione e paura tra i cittadini; evitare ciò è una priorità. Confermiamo che il video trasmesso durante il programma, che documenta una rissa avvenuta a Cassano nel 2023, è autentico. Siamo contenti di poter affermare che, da allora, non si sono più verificati episodi illegali e che, al contrario, alcuni ragazzi della comunità partecipano oggi attivamente ad attività di supporto e integrazione nel paese. Grazie a una convenzione attualmente in corso tra il Comune e la Comunità, è stato possibile avviare diversi progetti di pubblica utilità e collaborazione con le realtà locali, promuovendo percorsi concreti di conoscenza, responsabilizzazione e inclusione. Nel corso del progetto “Ciak on the road” gli ospiti della comunità hanno anche potuto vivere, in prima persona, esperienze operative al fianco delle Forze dell’Ordine. Osservare, conoscere, collaborare, integrare significa costruire legalità e sicurezza e fare comunità».
Qual è, dunque, la situazione attuale? «Sappiamo che le Forze dell’ordine svolgono, con professionalità e dedizione, un puntuale e continuo lavoro di controllo e monitoraggio. Non riceviamo aggiornamenti quotidiani sul numero degli ospiti presenti, poiché le presenze possono variare in relazione ai bisogni di accoglienza regionali, sappiamo però che vi è una presenza media di 40 ospiti distribuiti su 3 strutture, di cui una è quella di Cassano Valcuvia. Non siamo in grado di confermare se le fotografie e i video recentemente diffusi riguardino effettivamente i ragazzi della comunità, poiché non abbiamo elementi sufficienti per verificarne l’autenticità o la provenienza. È fondamentale, però, che i problemi di violenza e le situazioni che preoccupano i cittadini vengano affrontati con la massima serietà e onestà, evitando giudizi affrettati e speculazioni che non contribuiscono alla risoluzione delle difficoltà».
«L’Amministrazione», continua la nota, «ritiene doveroso chiedere alla Comunità di continuare ad operare con la massima trasparenza e collaborazione, al fine di evitare congetture, allarmismi o narrazioni distorte che rischiano solo di alimentare ulteriormente le paure della cittadinanza. Messaggio per noi fondamentale: non facciamo disgregazione, ma scegliamo di lavorare insieme nonostante le complessità».
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