Tarip, le prime fatture fanno discutere. Coinger: “Una rivoluzione culturale”
Le reazioni ai primi avvisi di pagamento non si sono fatte attendere, sui social è scoppiata la polemica. La risposta dell'amministratore unico Giorgio Ginelli alle domande più frequenti

Sono arrivate nelle case e nei negozi le prime fatture della Tarip, la tariffa puntuale sui rifiuti introdotta da Coinger. Ciò che fino a pochi mesi fa era stato spiegato sul funzionamento della Tariffa puntuale di bacino, si è trasformato in cifre e scadenze ben definite, recapitate nelle cassette delle lettere. E la reazione non si è fatta attendere: sui social è scoppiata la protesta.
Molti cittadini, in particolare commercianti e titolari di attività, segnalano rincari anche significativi rispetto al passato. Altri chiedono chiarimenti sul funzionamento del nuovo sistema di calcolo. Se per le utenze domestiche l’impatto sarà più chiaro solo a fine anno – quando il sistema misurerà concretamente quanto rifiuto sarà stato effettivamente prodotto – per le utenze non domestiche, gli aumenti in alcuni casi sono già evidenti.
«Parliamo di una vera e propria rivoluzione culturale – commenta Giorgio Ginelli, amministratore unico di Coinger – e come tutte le rivoluzioni richiede tempo per essere compresa e assimilata. C’è chi si lamenta, certo, ma c’è anche un’ampia parte di cittadini che ha compreso il senso di questa novità».
«I cittadini ricevono ora una fattura molto più esplicita e dettagliata rispetto all’F24 che inviava il Comune e che si riferiva, di fatto, solo ai metri quadrati della casa e ai componenti della famiglia -continua Ginelli -. Nella fattura di Coinger tutti gli elementi sono riportati nel dettaglio e ogni cittadino può verificare le cifre attraverso un calcolo matematico».
Le prime fatture emesse coprono il periodo da gennaio ad agosto. Ne seguirà una seconda a ottobre e, infine, a fine anno arriverà il conguaglio.
Le domande più frequenti e le risposte di Coinger
Abbiamo raccolto alcune delle domande più ricorrenti tra i cittadini e le abbiamo sottoposte a Giorgio Ginelli, sapendo che non esauriscono l’argomento.
Il nuovo sistema prevede un pagamento “a vita” per i bidoni?
«No, i bidoni non si acquistano: sono forniti in comodato d’uso e rappresentano dei veri e propri contatori. Servono per misurare sia la parte fissa che quella variabile della tariffa».
Come vengono letti i codici associati ai bidoni?
«Gli operatori sono dotati di dispositivi che rilevano automaticamente i codici delle attrezzature avvicinandosi ai contenitori, senza necessità di interventi manuali».
Dove si può controllare la propria posizione tariffaria aggiornata?
«Sul sito www.coinger.it è disponibile un’area riservata a cui si accede con Spid o Cie. Da lì si possono consultare tutte le informazioni relative alla propria utenza: misurazioni, attrezzature in dotazione e dettagli di fatturazione».
Perché molti commercianti segnalano rincari?
«Il vecchio sistema si basava esclusivamente sulla superficie dell’attività e su stime presuntive. Oggi si misura la produzione effettiva, comprese frazioni come l’umido, che prima non venivano conteggiate e che invece hanno un costo di trattamento elevato. È il caso di bar, ristoranti e mense: se producono più rifiuti, pagano di più».
«A questo proposito va detto che i titolari di attività avranno la possibilità di rimodulare il kit in dotazione. Qualora si rendessero conto di aver scelto bidoni sovradimensionati rispetto alle proprie esigenze, potranno restituirli e richiedere contenitori più piccoli, fermo restando la presenza di una dotazione minima. I calcoli saranno poi adeguati in fase di conguaglio. In caso di esigenze di rateizzazione, gli uffici sono a disposizione per illustrare l’iter previsto».
Perché la fatturazione è anticipata?
«L’emissione in acconto è prevista dall’Autorità nazionale di regolazione e serve a garantire il funzionamento del servizio, come avviene per gas, luce o acqua. A fine anno arriverà il conguaglio, basato sulla reale produzione».
Come rispondete alle lamentele per i rincari?
«Non tutti stanno pagando di più. Numerose utenze hanno ricevuto fatture inferiori rispetto agli anni precedenti. La logica è semplice: chi produce meno rifiuti e differenzia meglio, paga meno. Chi ne produce di più, sostiene costi maggiori. È un sistema pensato per essere più equo e incentivare comportamenti virtuosi».
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L’assurdo di questa tariffa sono i minimi conferibili attesi, che sono altissimi.
Nel mio caso la RUR fissa un valore di circa 1.050 litri. Ne ho conferiti 200 e non mi hanno addebitato questo valore, ma la differenza (1000-200 = 850)!!.
Idem con UMIDO. Minimo atteso 700 – 100 conferiti = 600 fatturati
Non mi sembra che “chi meno inquina meno paga”!
Qualità delle mastelle. Nella mia esperienza lavorativa non ho mai visto un prodotto così scadente e mal progettato. A cosa serve l’inutile patella?
scandaloso l’atteggiamento di sopruso della coinger che ha mandato fatture con aumenti fino al 1585% , fregandosene del tutto della realtà oggettiva di chi le riceve queste fatture. La sensazione orrenda dell’utenza è che vi fosse una grande urgenza di fare cassa in fretta a spese dell’utente finale.
Scandaloso anche che interi paesi si stiano organizzando contro COINGER e nessun organo informativo ne parli in provincia. Un atteggiamento omertoso, degno della peggior mafia.
Scusate, ma 1 calcolo veloce: sulla mia fattura ho 2 voci con conferimenti minimi: rur e umido. Ora, se io calcolassi di conferire il massimo atteso di uno e il massimo atteso dell’altro (quindi produco mooolti rifiuti) pagherei un po’ MENO dell’ipotesi di conferirne zero (per cui dovrei essere più virtuoso).
Quale sarebbe la rivoluzione culturale, a questo punto?