Un metro oltre il marciapiedi: a Gallarate il “buco nero” dei locali della vecchia stazione

Da qualche tempo è stata forzata la porta laterale del vecchio edificio, ora usato come rifugio da sbandati. La segnalazione preoccupata: "In un attimo dalla strada si accede anche all'interrato"

Vecchia stazione gallarate

Locali accessibili direttamente dalla strada, in una zona dove passano centinaia di persone ogni giorno. E locali fuori da ogni controllo: sono gli ambienti della vecchia stazione di Gallarate, l’edificio ottocentesco sostituito da quello attuale ma che è ancora esistente, affacciato su via Cesare Beccaria.

Da qualche tempo è stata forzata la porta laterale del vecchio edificio, ora appunto usato come rifugio da sbandati, tra cumuli di rifiuti, toilette “spontanee”, bottiglie di birra.
Niente che non si sia visto in fabbriche dismesse o altri edifici abbandonati.

Qui, però, fa un po’ più timore perché sono ambienti a diretto contatto con zone piuttosto “calde”, per risse, aggressioni ed episodi “sopra le righe”, che anche nelle ultime settimane hanno richiamato le forze dell’ordine in almeno un paio di occasioni (e ci sono stati episodi gravi anche nei mesi scorsi).

vecchia stazione gallarate

E tanto più fa effetto che si possa passare in pochi passi dalla pubblica via ad un ambiente relativamente isolato, visto che al locale all’ingresso due rampe portano nelle cantine o al piano superiore. All’indomani della violenza sessuale a Busto Arsizio (dove la presenza di spazi abbandonati intorno alla stazione Nord ha avuto un ruolo), un gallaratese preoccupato richiama l’attenzione proprio sulla facilità con cui si finisce in ambienti isolati, pensando a una possibile aggressione: «Se portassero una donna in questo scantinato, nessuno sentirà le sue urla di richiesta di aiuto».

vecchia stazione gallarate

Se da un lato è sbagliato vivere nella paura, ridurre i luoghi potenzialmente pericolosi dovrebbe essere una priorità. Nelle periferie così come in un luogo centrale com’è la via Beccaria. Resta da capire chi interverrà in questo caso.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 16 Aprile 2025
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