“Una sera con Marco Pantani”: emozioni, memoria e sport a Maccagno
Il talk è stato condotto con grande sensibilità e competenza da Francesco Pierantozzi, giornalista sportivo e caporedattore di Sky Sport. Sul palco anche Marco Velo, ex ciclista professionista e attuale commissario tecnico della nazionale femminile, e Riccardo Magrini, ex direttore sportivo

La vita, gli amici, le passioni di un grande campione di ciclismo, il mai dimenticato Marco Pantani.
Sabato 5 aprile, all’Auditorium comunale “Bruno Compagnoni” di Maccagno con Pino e Veddasca, si è svolto il primo appuntamento del nuovo ciclo di incontri dedicati allo sport e ai suoi protagonisti, organizzato dalla Pro Loco e dalla Giunta Comunale con l’obiettivo di creare un format stabile, ispirato al modello della “Versiliana”. Una scommessa vinta, vista la grande partecipazione e l’intensità emotiva della serata.
Il talk, intitolato “Una sera con Marco Pantani”, è stato condotto con grande sensibilità e competenza da Francesco Pierantozzi, giornalista sportivo e caporedattore di Sky Sport. Sul palco anche due ospiti d’eccezione: Marco Velo, ex ciclista professionista e attuale commissario tecnico della nazionale femminile, e Riccardo Magrini, ex direttore sportivo e oggi voce nota di Eurosport. Entrambi hanno tracciato un ritratto profondo, umano e autentico del Pirata.
Velo, compagno di squadra di Pantani per quattro anni, ha condiviso aneddoti personali e toccanti: «Eravamo amici veri. Dormivamo nella stessa stanza. Marco si fidava di pochi». Ha raccontato di un Pantani generoso, capace di far raddoppiare gli stipendi ai suoi compagni dopo una grande vittoria, e di pretendere il pagamento dei premi anche quando fu costretto al ritiro al Giro del 1999 per valori ematici sopra la soglia.
Magrini, che conosceva Pantani fin dagli inizi, ha ricordato il campione come un talento istintivo, poco incline alla tecnologia e totalmente imprevedibile in gara. Ma anche come un ragazzo fragile, segnato dalla solitudine e dalle pressioni. «Dopo quella squalifica cominciò a pensare a un complotto. Iniziò a chiudersi. Non fu aiutato come avrebbe meritato».
Non è stato affrontato l’ultimo periodo della sua vita: «Pantani va ricordato per quello che ha fatto sul campo», ha ribadito Pierantozzi. Commovente il ricordo della rivalità con Armstrong, e delle invidie che spesso il gruppo nutriva verso chi, come lui, cambiava le regole del gioco. “Pantani guadagnava come un calciatore di Serie A – ha detto Magrini – ma grazie a lui tutti nel ciclismo hanno cominciato a guadagnare di più”.
L’iniziativa, fortemente voluta dal sindaco Ivan Vargiu, ha riempito l’auditorium con circa 200 persone, tra cui il sindaco di Luino Enrico Bianchi e il consigliere provinciale Franco Compagnoni. A conferma della riuscita dell’evento, è già in cantiere un nuovo ciclo di incontri, sempre sotto la guida di Pierantozzi, per raccontare lo sport attraverso le emozioni e le storie di chi l’ha vissuto
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