Benzina in Svizzera, calcola se ti conviene

E' tornato il turismo del carburante. Il rabbocchino in Italia e poi il pieno a Stabio. E qualcuno sui blog ha inventato un "risparmiometro on line", un gioco utile per capire se vale la pena mettersi in marcia

Il turismo del carburante è tornato. Lo dicono i benzinaio italiani, che vedono diminuire i clienti alla pompa, lo confermano quelli svizzeri, che affermano di aver visto un incremento fino al 50% di clientela tricolore. La benzina italiana viaggia intorno a 1,7 euro al litro, quella svizzera spesso è a 1,5 euro, ma dipende dai distributori. Non ci sono stime ufficiali, ma le interviste vanno tutte in questa direzione. Uno per tutti, il benzinaio Shell di Stabio. Commessa al telefono: «Guardi, gli italiani sono raddoppiati, sono vecchi clienti che sono tornati in queste due settimane, qui davanti a me c’è un signore di Venegono Inferiore, il suo paese è nella fascia b dello sconto benzina, Venegono Superiore invece è nella fascia A…dice che si stente discriminato, fa 18 chilometri per venire qui a fare il pieno». Di storie come queste ce ne sono tante. Un benzinaio intervistato qualche giorni fa da Il Fatto affermava che si sta diffondendo l’abitudine a comprare «il rabbocchino» per andare in Svizzera, soli 10 euro di qua dal confine, il pieno dall’altra parte.

Le associazioni di categoria sono preoccupate. Al Corriere di Como, Daniela Maroni, presidente dei benzinai comaschi di Concommercio ha dichiarato che si assiste a una diminuzione del 40% degli introiti. Paolo Longo, leader varesino di Faib Confesercenti è più prudente: «Non si vende granché ma sono anche giorni particolari – spiega – si lavora poco. Ci sono poche macchine in giro, e non credo che sia la Svizzera a toglierci i clienti quanto gli aumenti e la crisi, ma certo la benzina svizzera potrebbe diventare un competitor preoccupante». A Como la polizia locale ha registrato lunghe code ieri nella zona da Maslianico al confine, e secondo i vigili ci saranno anche ripercussioni sul traffico. A Gaggiolo sono tutti più tranquilli, anche se la polizia cantonale si è appostata sulla strada e se fai inversione verso l’Italia dopo il pieno e infrangi la linea continua, ti prendono la contravvenzione e addio risparmio.

Ma conviene davvero andare in Svizzera? Alcuni ricercatori provenienti dall’Università di Como hanno postato su un interessante blog una calcolatrice virtuale per calcolare la convenienza. Il «risparmiometro on line» è davvero divertente: si inserisce il prezzo del carburante in Italia, quello svizzero, ma anche altre variabili, come la distanza dal confine, la fascia della carta sconto lombarda (A o B), persino il consumo al litro della propria auto e…il risultato è il vero risparmio.
Oggi un cittadino che abiti in un comune della fascia A, come Varese, ha 18 centesimi di sconto grazie alla carta regionale. Fino a qualche settimana fa il guadagno della traversata a caccia di carburante era di 10 centesimi circa al litro circa, oggi più arrivare a 20 centesimi circa, e per qualcuno al netto della carta sconto anche 30. Chi è in fascia B ha uno sconto di soli 10 centesimi in Italia e in Svizzera può risparmiare persino di più, ma dipende dalla distanze che deve coprire.

Rispetto a qualche settimana fa è cambiata la situazione del gasolio, che per la prima volta in Italia costa più che in Svizzera. E considerando che la carta sconto non vale per il diesel, il risparmio per queste vetture c’è davvero.  Per valutare prima se conviene mettersi in marcia bisogna dunque sapere i prezzi in Italia e in Svizzera. Come fare? Telefonare? Su internet ci sono diversi punti di segnalazione, il blog che abbiamo già citato ha però attivato un servizio di twitter dove ognuno può segnalare i prezzi: si chiama, ovviamente, “@benzina ticino”, e funziona come un passaparola digitale anche se sembra non frequentatissimo.

I benzinai sperano adesso che passi la proposta
del
 consiglio regionale che ha recepito due istanze delle associazioni: offrire lo sconto anche sul gasolio, e rendere variabile lo sconto benzina a seconda dei tempi e delle congiunture. Prima non si poteva fare, oggi con la carta «Crs» regionale, la tecnologia lo consente.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Gennaio 2012
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