I tagli mettono a rischio la navigazione sui laghi
Secondo i sindacati c'è il rischio che battelli e traghetti siano ridotti del 30%: i tagli di risorse sono stati decisi dal governo Berlusconi, ma finora non c'è stato nessun correttivo
Ritorna l’allarme per il taglio dei fondi alla navigazione sui laghi lombardi (Maggiore, Como e Garda): una decurtazione che secondo i sindacati incide per il 30% sul servizio esistente. Il taglio era stato programmato dal governo Berlusconi con il ministro Tremonti, ma fino ad oggi non c’è stato nessun intervento correttivo da parte del governo Monti. E così si rischia che i tagli diventino operativi.
Il taglio previsto per il 2012 e gli anni successivi riduce le risorse storiche che nel 2008 erano 26 milioni di euro a 13 milioni di euro per le spese di esercizio dei tre laghi della Lombardia. «La riduzione di risorse non potrà essere affrontata con riorganizzazioni interne o altre manovre di recupero» dicono i sindacalisti della Filt Cgil. «E si ricorrerà al taglio dei servizi di trasporto sui tre laghi (30% almeno), aumento esponenziale delle tariffe e interventi sugli accordi sindacali e sull’occupazione attraverso la non riconferma degli stagionali (130 di media nel 2010)».
I tagli rischiano non solo di indebolire il trasporto pubblico locale, ma anche di danneggiare il turismo, visto che i due flussi (quello locale e quello turistico) convivono su tutti i grandi laghi lombardi. «Questo intervento – accusa ancora la Cgil – graverà negativamente sui cittadini con un effetto negativo sull’economia del settore turistico dei tre laghi. Intendiamo con la nostra iniziativa difendere non solo i lavoratori interessati e a rischio del proprio posto di lavoro, ma anche l’utenza che perderà così un punto di riferimento molto forte sul piano del trasporto pubblico». I sindacati chiedono al nuovo Governo Monti e alla Regione di intervenire per ripristinare le risorse necessarie a far funzionare questa Azienda.
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