In manette Michele Zagaria, il latitante in cima alla lista
L'ultimo boss del clan camorristico dei casalesi è stato trovato in un bunker nel suo paese natale. Agli agenti che l'hanno ammanettato avrebbe detto: «Ha vinto lo Stato»
Michele Zagaria fino a questa mattina era il latitante più pericoloso in circolazione ma un blitz in uno dei suoi tanti rifugi di Casapesenna, il suo paese natio, ha messo un punto alla sua storia criminale. In vico Mascagni, questa mattina (mercoledì), c’era il finimondo quando alle 13 ben 350 agenti della squadra mobile di Napoli hanno perquisito ben 53 appartamenti per arrivare al bunker del boss. Subito dopo il suio arresto sono entrati in azione gli escavatori per esplorare ogni angolo del rifugio. "E’ finita, ha vinto lo Stato" avrebbe detto con un sorriso sarcastico il numero uno del clan dei Casalesi, l’unico rimasto libero dopo gli arresti di Schiavone, Bidognetti e Iovine da parte della procura di Napoli capitanata da Federico Cafiero de Raho, Catello Maresca, Raffaele Falcone e Marco Del Gaudio: la squadra che ha azzerato il clan più potente e violento della camorra comminando condanne per centinaia di anni nel processo Spartacus. E’ da vedere, però, se la struttura del clan si riorganizzaerà in poco tempo ma la serie di colpi inferti dagli inquirenti, negli ultimi anni, ne hanno certamente indebolito il potere. Così Saviano descriveva Michele Zagaria:
"E ora è Zagaria, il numero uno. È Michele Zagaria, dopo l’arresto di Bernardo Provenzano, ad essere stato posto in testa ai latitanti più pericolosi d’Italia. Michele Zagaria, dai molteplici contronomi: Michele di Casapesenna, Capastorta, Manera, è lui il capo operativo del cartello dei «casalesi». È lui che apparentemente con responsabilità fiduciaria ricevuta da Sandokan e Bidognetti, opera come vertice del cartello criminale del cemento. Michele Zagaria è stato capace di pretendere che la «sua» Casapesenna divenisse un luogo capace di articolare tranquillità per la sua latitanza e un’incubatrice attenta e efficiente per le sue aziende. Imprese vincenti in ogni parte d’Italia. Dalla Toscana all’Emilia, da Sassuolo a Cracovia, le imprese del cartello dei casalesi seguendo la scia del cemento arrivano ovunque. "
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