“Amsc, accertare le responsabilità”

Ennio Melandri, della Federazione della Sinistra, commenta l'assemblea di presentazione dei conti delle società pubbliche, che hanno perso 37 milioni di euro in dieci anni

Ennio Melandri della Federazione della Sinistra commenta i dati emersi nell’assemblea pubblica di venerdì scorso dedicata ai conti delle aziende partecipate della galassia Amsc. Riceviamo e pubblichiamo.

Centinaia di cittadini gallaratesi hanno gremito la sala consiliare venerdì sera per assistere di persona all’anticipazione dell’entità del disavanzo accumulato dall’AMSC negli anni della gestione Mucci-Caianiello.

È un osservatorio particolare quello che si vive dalla parte del pubblico. Se ne percepiscono gli umori, le reazioni a caldo, le domande che non si presentano formalmente coi bigliettini trovati in cartella ma che si manifestano in modo diretto, cercando magari la complicità del vicino di banco.

Un primo dato diffuso, mi sento di sottolineare: la consapevolezza che l’AMSC è un patrimonio comune, di cui in piccola parte ogni cittadino è proprietario. È vero che per legge viene gestito da società per azioni, ma è altrettanto vero che oltre il 99% delle azioni è del Comune e quindi ogni cittadino gallaratese pretende giustamente che vengano gestite nel migliore dei modi, con l’oculatezza con cui ogni famiglia cerca di far tornare i conti del proprio bilancio di fine mese e con la trasparenza a cui dovrebbe essere tenuto chi amministra denaro pubblico.

Secondo dato avvertito, in un certo qual modo corollario del primo: com’è possibile che in un decennio si siano sperperati 37 milioni di euro e com’è possibile che questa voragine non sia mai emersa prima. Certo, la si intuiva, se ne era parlato in campagna elettorale, ma nessuno immaginava che la sua entità fosse così rilevante: dai 12 milioni di attivo del 2001 ai 25 milioni di passivo del 2011.

E le cause? Certi servizi, si sa, non possono essere in attivo, come i trasporti pubblici, ma in altri, come l’acqua e i rifiuti, come si fa ad accumulare perdite rispettivamente di 2 milioni e mezzo e 2 milioni e 700 mila euro?

Sconcertanti poi certi impegni e investimenti: un milione e mezzo di euro persi nella gestione delle piscine di Saltrio (ma dov’è Saltrio, cosa c’entra con l’Azienda di Gallarate?); mezzo milione per un appalto di gassificazione in Sardegna; quasi 10 milioni per il parcheggio sotto il Centro della Gioventù (il cui funzionamento costa 600.000 euro all’anno a fronte di un incasso di appena 300.000).

Tanti i commenti, tante le domande che circolavano. Ma una su tutte era prevalente: qualcuno sarà mai chiamato a rispondere delle proprie responsabilità, non solo politicamente ma anche economicamente?

Un’imbarazzata opposizione ha denunciato un clima da processo pubblico e da gogna mediatica ed ha sfidato il sindaco a dare concretezza alle sue parole di azione di responsabilità, chiedendogli di andare in procura qualora pensi che ci siano gli estremi per farlo. Forse è proprio questo che si aspettano i cittadini gallaratesi, o quanto meno di vedersi almeno parzialmente risarciti del danno subito qualora le responsabilità non abbiano carattere penale.

Ennio Melandri, Federazione della Sinistra Gallarate

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Novembre 2011
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