Guenzani pronto a chiedere i danni agli ex amministratori Amsc

Il sindaco, in apertura di assemblea, ha spiegato che si sta valutando l'azione civile: "Ce lo impone la legge". Il PdL contesta i dati emersi, la Lega: "Il buco c'è, noi l'avevamo detto"

Il sindaco di Gallarate Edoardo Guenzani parla di una «situazione molto critica» delle società del gruppo Amsc e pensa anche ad azioni di responsabilità nei confronti degli ex amministratori. «Me lo impone la legge» ha spiegato il primo cittadino, nel corso della serata in cui sono stati presentati i numeri emersi dalla due diligence e dalla ricognizioni dell’azienda fatta dai presidenti delle due società Sergio Praderio e Gianni Girardi.

L’assemblea di presentazione dei dati è stata tesa. Il PdL aveva chiesto la revoca, anche la Lega ha criticato pesantemente la scelta di convocare in tempi brevissimi (lunedì per venerdì) l’incontro in sala consigliare. «Un’azione sul crinale della legittimità, non per il merito della questione, ma per il metodo» ha attaccato Giovanna Bianchi, capogruppo del Carroccio, che ha poi lasciato il suo posto sui banchi dell’opposizione. Il rilievo di Bianchi è stato contestato dal pubblico presente, che in più occasioni ha fatto sentire la sua presenza in aula. Il PdL temeva un processo pubblico, per questo ha contestato l’assemblea, pur avendo poi posto varie domande per bocca dei consiglieri comunali (Dall’Igna, Simeoni, De Bernardi Martignoni) e degli ex amministratori comunali presenti nel pubblico e intervenuti (tra cui l’ex vicesindaco Paolo Caravati). Non erano invece presenti gli ex presidenti delle società, Alberto Ramponi e Nino Caianiello.

Proprio in apertura dell’assemblea Guenzani (nella foto, insieme ai vertici di Amsc) ha riservato le affermazioni più pesanti, spiegando che «il credito inesistente messo a bilancio rasenta il falso» e ipotizzando un’azione civile: «È nostro dovere – ha detto il sindaco –valutare anche azioni di responsabilità, perché questo me lo impone la legge. Verranno valutate non da noi, ma altrove». Nel corso dell’assemblea sono stati illustrati i dati ma anche i limiti e le storture dell’azienda: dalle esternalizzazioni fatte anche laddove, ha spiegato il presidente di Amsc Praderio, «c’erano delle risorse interne all’azienda che potevano svolgere un determinato servizio senza aumento di personale» ai fornitori «che hanno avuto rinnovi automatici di anno in anno», come ha spiegato Gianni Girardi, numero uno di I&S(ora gli affidamenti verranno messi a gara). E poi le perdite che sembrano strutturali, anche in settori dove non dovrebbero esserci perdite, come la raccolta rifiuti (la legge impone che la tassa sia perfettamente commisurata ai costi, dovrebbe essere solo una partita di giro). Il PdL ha chiesto anche conto degli investimenti fatti in passato, chiedendo il valore complessivo di quanto fatto sulla rete idrica: il presidente Sergio Praderio ha detto che farà avere la sua risposta sul valore effettivo degli investimenti fatti. L’ex vicesindaco Paolo Caravati ha letto nella due diligence una interpretazione dei dati di bilancio, perché in passato non c’erano mai stati numeri così negativi, quando si erano fatte altre analisi (ad esempio per le fusioni di rami d’azienda con Agesp e Aspem). Altri cittadini intervenuti hanno invece chiesto conto delle pesanti perdite, chiedendo se non vi sia anche una responsabilità degli ex sindaci degli ultimi anni e dei funzionari del Comune. La serata era però impostata come presentazione dei dati emersi, in attesa di un dibattito più approfondito, ineludibile, in altra sede. Lo ha ricordato il capogruppo del Pd Giovanni Pignataro, rispondendo alle critiche di PdL e Lega: «Siamo disposti a prevedere l’approfondimento in ogni sede, senza che si trasformi però in un’aula di tribunale».

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Pubblicato il 26 Novembre 2011
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