Varese conferma il 112 ma cede a Como il 118
La centrale attualmente ospitata all'ospedale di Circolo verrà assorbita dalla sala operativa di Villa Guardia. Sarà mantenuta la sede del 112 il cui bacino sarà di 3,5 milioni di utenti
Rivoluzione in vista per il servizio dell’emergenza urgenza sanitaria in Lombardia. L’attuale sistema del 118 provinciale lascerà il posto ad un’organizzazione regionale divisa in macroaree. La centrale operativa varesina verrà inglobata nella sala operativa di Villa Guardia inaugurata nella primavera scorsa e che è costata 9 milioni di euro. Como si occuperà di gestire ambulanze, automediche e vetture sanitarie di un territorio di circa un milione e mezzo di utenti, comprendente anche le province di Lecco e Sondrio.
In termini pratici, però, nulla cambierà per gli utenti: « La telefonata di soccorso – spiega il direttore generale di Areu Alberto Zoli – arriverà al centralino del 112 che smisterà la chiamata alla sala operativa di Villa Guardia. Qui avranno sotto controllo la dislocazione dei mezzi e sarà immediato l’invio del soccorso. Il sistema, se da un lato supera il campanilismo e il provincialismo, dall’altro uniforma un sistema di emergenza che aveva ancora divari tra territorio limitrofi. Inoltre, il potenziamento delle infrastrutture tecnologiche permetterà di evitare black out come quello che è accaduto pochi giorni fa a Monza e che ha mandato in tilt il sistema per 10 ore».
Ottimizzazione e razionalizzazione, il direttore rifiuta di leggere una politica di risparmio: « È proprio il contrario. Noi stiamo investendo ben 18 milioni di euro per potenziare il servizio sanitario di soccorso. Varese beneficerà di questi fondi perchè verrà dotata di altri 4 mezzi, tra automediche e ambulanze con personale infermieristico altamente qualificato. Anche il call center della centrale operativa sovraprovinciale sarà potenziato».
A livello di territorio, rimarrà il dottor Guido Garzena come referente della locale sede 118 e si occuperà di personale, formazione e logistica.
Ma se Varese perde il 118, sicuramente diventerà una centrale importante del 112, una delle tre lombarde insieme a Milano e Brescia. Grazie all’esperienza maturata dal giugno del 2010, manterrà il servizio del "centralino laico" ( quello a cui arrivano tutte le chiamate di soccorso prima di essere smistate al destinatario adeguato) : « In base all’accordo siglato nel luglio scorso – specifica ancora il dottor Zoli – lo Stato si accollerà l’onere della sede e la Regione del personale. La sede, dunque, non sarà più all’interno dell’ospedale di Circolo ma in uno stabile sequestrato alla mafia». Tra i beni confiscati alla mafia a Varese ci sono un’abitazione in via Giambellino, promessa però alla Polizia stradale, e un appartamento in via Avegno che sarebbe già nelle disponibilità del Comune. Il direttore non si sbilancia: « Ancora non è stato definito nulla, nemmeno il futuro del personale attualmente impegnato nella sperimentazione del 112. L’accordo dà tempo fino alla fine del 2012 per far partire la nuova organizzazione».
Il 112 varesino si occuperà di un territorio molto vasto che raccoglie oltre 3 milioni e mezzo di abitanti, delle province di Como, Lecco, Sondrio e Monza.
A livello pratico, dunque, non dovrebbe cambiare nulla per la popolazione, ma il meccanismo, trattando numeri così grandi e complessi, dovrà essere perfetto.
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