“Il Bonus Figli? Una prova di forza sulla pelle dei cittadini”
Claudio Carabelli (Pd) critico sullo strumento ri-proposto dal PdL e che sarà discusso in consiglio comunale martedì
«È una prova di forza all’interno della maggioranza sulla pelle dei cittadini». Non usa mezzi termini, Claudio Carabelli del Pd, nel commentare la proposta del PdL di riattivare il Bonus Figli, che sarà presentata in consiglio comunale martedì e si pone come una richiesta perentoria all’amministrazione comunale (dallo stesso PdL sostenuto).
«Il bonus figli viene propagandato dal PdL come “aiuto alla famiglia” e allora qualche chiarimento è doveroso, per aiutare tutti a comprendere come è impostato questo strumento per dare ai ricchi e togliere ai poveri». Se ora i pidiellini propongono di rafforzare il fondo con l’uso degli utili dell’azienda comunale servizi, Carabelli ricorda che lo stanziamento per il Bonus era stato impostato mediante finanziamento «con l’addizionale IRPEF, attivata ad inizio mandato dall’attuale giunta»: «Questo aiuto di alcune centinaia di Euro viene dato alle famiglie che hanno più di un figlio, un importo per ogni figlio successivo al primo. Il limite di reddito per riceverlo è fissato in 17.000 € pro capite. In soldoni – ragiona Carabelli – una famiglia di quattro componenti ( 17.000 xper 4) con un reddito di 68.000 € /annui riceve soldi dal Comune, una famiglia con un solo figlio e un reddito di 30.000 € pagando l’addizionale IRPEF contribuisce a costituire il gruzzoletto da distribuire a chi già ne ha». Dove intervenire dunque, per favorire le famiglie? Carabelli indica soprattutto la qualità dei servizi sociali, l’intervento per la scuola, l’aiuto per l’acquisto della casa come punti su cui si dovrebbe insistere: punti su cui la maggioranza secondo l’esponente del Pd è in affanno, citando il caso dell’Aquilone e dei progetti per la nuova scuola.
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