Ipad e tv, li chiede la ditta? No, sono tre truffatori

Un raggiro complesso. Denunciati due cittadini italiani di 48 e 40 anni e un cittadino tunisino di 34 anni

 La Squadra Mobile ha risolto un complesso caso di truffa, denunciando due cittadini italiani di 48 e 40 anni e un cittadino tunisino di 34 anni.

Le indagini sono scaturite dalla denuncia presentata dal direttore di un noto ipermercato specializzato in prodotti tecnologici e di elettronica.

La truffa era articolata in questo modo: a nome di una società fittizia veniva effettuato un ordine di acquisto di prodotti tecnologici per cifre intorno ai 15.000-20.000 euro.

Dopo aver concluso la transazione, il punto vendita veniva contattato da uno dei complici che, fingendosi un impiegato della banca di riferimento, confermava l’avvenuto invio del bonifico bancario da parte della società acquirente.

A questo punto la merce veniva sbloccata e consegnata ai “clienti”.

I truffatori hanno però peccato di ingordigia: il giorno dopo avere ricevuto la merce, hanno effettuato un nuovo ordine: le incongruenze relative alla precedente transazione erano tuttavia già emerse e la merce non è stata consegnata al corriere.

Le indagini serrate, durante le quali gli investigatori hanno incrociato tutti i dati anche telematici e telefonici in loro possesso, hanno permesso di individuare con certezza i tre protagonisti della truffa.

I due cittadini italiani, in particolare, sono vecchie conoscenze e “specialisti del settore”, mentre la posizione del cittadino tunisino, che operava come corriere, è ancora da valutare.

Nella giornata di ieri 7 settembre  gli investigatori della Squadra Mobile hanno effettuato delle perquisizioni in esecuzione di decreto emesso dalla Procura della Repubblica di Varese a carico dei tre.

L’attività ha fornito i riscontri desiderati, in quanto in casa dei due italiani sono stati rinvenuti  apparecchi elettronici (Ipad, televisori di nuova generazione) per il possesso dei quali gli interessati non hanno saputo trovare giustificazioni, biglietti da visita della società fittizia, la sim card utilizzata per effettuare le ordinazioni.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Settembre 2011
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