Una squadra “volante” contro vespe e calabroni
L'attività della squadra della Protezione Civile specializzata nelle disinfestazioni è iniziata in luglio: già effettuati 18 interventi nei mesi estivi. Per richiedere un sopralluogo basta chiamare il 112
Vespe e calabroni sono una presenza assidua e decisamente poco gradita nei mesi estivi, anche in un contesto urbano: i fastidiosi imenotteri possono fare il nido un po’ ovunque, all’esterno (negli alberi cavi o sotto le grondaie) ma soprattutto all’interno delle case, nelle cantine, nei solai o nei cassoni. E visto che un nido di vespe può contenere fino a 300 insetti, e uno di calabroni addirittura 1000, la preoccupazione dei residenti è decisamente legittima. Quasi nessuno però sa che, a partire da luglio, a Busto Arsizio c’è una squadra d’intervento specializzata in disinfestazioni: l’ha creata la Protezione Civile diretta da Fausto Cecchino, che ha stretto un accordo con Vigili del Fuoco e Prefettura per assumersi questo compito prima riservato ai VVF (che però, visti i numerosi impegni, raramente riuscivano a portarlo a termine). Per segnalare una situazione di pericolo è sufficiente chiamare il 112, che inoltrerà la chiamata ai volontari della Protezione Civile: questi ultimi, effettuato un sopralluogo, stabiliranno i tempi e le modalità di intervento, quasi sempre completato in giornata ad eccezione delle situazioni particolarmente complesse.
La squadra specializzata di Busto è formata da Alberto Della Bella e Luca Spiz, due volontari che hanno completato un percorso di formazione di 41 ore organizzato dal Comando Provinciale di Varese dei Vigili del Fuoco. L’attrezzatura a loro disposizione, grazie anche a un investimento di circa 600 euro effettuato direttamente dalla Protezione Civile cittadina, comprende due tute specifiche per la disinfestazione, ma anche occhiali e mascherine protettive, uno spruzzatore per diffondere l’insetticida all’interno dei nidi e specchietti per vedere nei punti più nascosti, stivali e guanti di gomma, una torcia per gli interventi notturni (più facili perché la maggioranza degli insetti si radunano nel nido), una scala e persino una barra telescopica con arpione per "catturare" i nidi posti più in alto. Il bilancio dei primi due mesi di attività, presentato oggi presso la nuova sede della Protezione Civile in via Arnaldo da Brescia, è più che positivo: 18 interventi effettuati, tutti andati a buon fine, cioè conclusi con la rimozione del nido che viene poi "impacchettato" e bruciato. Una volta terminata la disinfestazione, sul posto vengono lasciati batuffoli di cotone imbevuti di una sostanza repellente, per impedire che la regina torni a ricostruire un’altra comunità.
Il lavoro della squadra speciale si chiuderà il 30 settembre, dato che con la fine della stagione estiva gli imenotteri si riducono sempre più di numero per poi scomparire del tutto in inverno; è comunque sempre possibile, in caso di emergenza, richiedere un intervento contattando il 112. La priorità viene data naturalmente alle situazioni più pericolose, ad esempio ai luoghi in cui sono presenti bambini; prima di iniziare la disinfestazione è sempre previsto un colloquio con il proprietario per valutare i rischi e arrecare i minori danni possibili all’immobile interessato. Le disinfestazioni riguardano, naturalmente, soltanto vespe, bombi e calabroni: per le api, in quanto specie protetta, è necessario l’intervento di un apicultore, e in caso di assenza soltanto il sindaco ha il potere di decretare l’eventuale soppressione dello sciame.
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