Pd, mano tesa alla Lega
La nuova strategia del partito dopo il buon risultato alle urne: evitare l'arroganza del potere, collaborare, dare spazio alle minoranza e avviare un dialogo con la gente, che è stato decisivo nella vittoria a Gallarate e Malnate
Nessuna presa del palazzo d’inverno, il Pd guida ormai due delle quattro grandi città della provincia ma inaugura una strategia della mano tesa verso gli avversari, specie la Lega, che a Gallarate è stata decisiva. «Dove siamo maggioranza dobbiamo dare un buon esempio – spiega il segretario Fabrizio Taricco – a Gallarate come in altri comuni cercheremo di gestire le società comunali in accordo con le minoranze. Non vogliamo assolutamente dare l’impressione di una presa del potere ma cerchiamo invece di collaborare. Per noi questo è un giorno in cui è tornato il sorriso e anche la geografia politica della provincia è rimodellata».
Nella sede del Pd c’è soddisfazione, il partito nel Nord è tornato con buoni risultati, a Varese è rinato, il vento del cambiamento lo ha favorito. Taricco (foto) rivendica la strategia di Bersani e dice che i risultati sono anche figli della assemblea nazionale di Malpensa fiere che ha messo al centro delle proposte di governo la società reale. Ma i dirigenti (Taricco, la responsabile degli enti locali Erica D‘Adda, il coordinatore della segreteria Luca Carignola) affermano che la gente ha premiato la volontà di cambiamento: «Non dobbiamo perdere questa occasione» continua il segretario provinciale, che sottolinea anche la vittoria di giovani sindaci under 40 come Samuele Astuti a Malnate e Maurizio Leorato a Vergiate. Il Pd dice che si metterà a disposizione di tutti e che la nuova fase politica, nella provincia, deve iniziare «all’insegna del confronto». Vi aspettavate l’exploit della Oprandi al secondo turno?: «No, così no» fa notare Taricco.
Alcuni politici dicono che candidati come Marantelli e Adamoli avrebbero anche potuto vincere nel capoluogo: «Ma con i se e i ma non si fa la politica – sottolinea Luca Carignola – Luisa è una donna molto radicata nella città, è stata una scelta ottima, secondo me la migliore possibile, perché i cittadini hanno premiato chi ha saputo stare con la gente».
Proprio l’ex consigliere regionale Adamoli ha di recente sottolineato il dato che nel Pd vincono i candidati provenienti dal mondo cattolico: «Ma il partito è nato per unire – afferma Taricco – il dibattito cattolici sì, cattolici no, non mi appassiona».
Ma un dato interessante sui cattolici invece c’è: «L’Udc è stato ininfluente».
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