UI: “Mancano i nomi dei nostri candidati, invalidare le elezioni”
Il gruppo ha presentato una denuncia dai carabinieri per chiedere l’annullamento del voto: sui cartelloni, nella lista Unione Italiana, sono presenti 16 nomi, invece dei 21 presentati. Il comune li ha aggiunti lunedì mattina
«Chiediamo l’annullamento delle elezioni perché alcuni nostri candidati non erano inseriti negli elenchi dei manifesti pubblici». Dopo Gallarate, elezioni a rischio anche a Busto Arsizio, dove il gruppo Unione Italiana ha presentato un esposto ai carabinieri per chiedere l’invalidamento delle votazioni che si sono svolte tra domenica e lunedì. Motivo: sui cartelloni che elencano i candidati alla carica di consigliere comunale, nella lista di Unione Italiana, sono presenti 16 nomi, invece dei 21 presentati.
I responsabili della lista se ne è accorti dopo le segnalazioni di alcuni cittadini: «Abbiamo testimonianze di persone che si sono recate a votare e se ne sono andate adirate perché non hanno trovato scritto il nome delle persone che cercavano – spiega Annalisa Renoldi, tra i responsabili di UI -. Capiamo si possa trattare di un errore in buona fede, ma riteniamo che non sia stata garantita la corretta informazione ai cittadini e noi di Unione Italiana ne siamo stati fortemente penalizzati».
Dall’ufficio elettorale del Comune spiegano che i nomi nei seggi sono stati aggiunti appena arrivata loro la segnalazione. I cartelloni con l’elenco dei candidati sono comunque esposti da diversi giorni: «Lo sappiamo – prosegue la Renoldi -, ma evidentemente nessuno li ha guardati fino a quando si è trattato di andare a votare. È talmente scontato che debbano essere giusti che nessuno ha controllato. Ora però l’errore c’è stato e si deve rimediare».
Dall’ufficio elettorale del Comune spiegano che i nomi nei seggi sono stati aggiunti appena arrivata loro la segnalazione. I cartelloni con l’elenco dei candidati sono comunque esposti da diversi giorni: «Lo sappiamo – prosegue la Renoldi -, ma evidentemente nessuno li ha guardati fino a quando si è trattato di andare a votare. È talmente scontato che debbano essere giusti che nessuno ha controllato. Ora però l’errore c’è stato e si deve rimediare».
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