Mari agli studenti del Tosi: “Vi racconto chi ha fatto l’Italia”
L’autore di “Troppa umana speranza” rievoca i personaggi che hanno fatto l’Italia sul palco del teatro di Sacconago
Alessandro Mari, ex studente del liceo Tosi di Busto, torna nella sua vecchia scuola per parlare del suo fortunato libro “Troppa umana speranza”. Il ritorno a scuola, però, non è stato la classica presentazione di un libro perchè, dice lui stesso, «la storia la potete studiare sui libri, io voglio raccontare i personaggi che hanno fatto l’Italia». E infatti, dal palco del Lux di Sacconago, Alessandro Mari fa “rivivere” i personaggi che hanno animato il nostro Risorgimento con i loro vizi e le loro virtù: Garibaldi «lo sciupafemmine», Anita «la combattiva», Verdi «patriota sull’onda del successo popolare del Nabucco», Nievo «un ragazzo che non voleva dire a sua mamma la decisione di partire con i mille» e Mazzini «che ha scritto “la bibbia” dei rivoluzionari».
Ma oltre a questi personaggi celebri e illustri, dalla ricostruzione di Mari emergono anche i dettagli della gente comune che ha fatto il risorgimento che «prima di essere eroi, erano uomini e donne con paure e timori». Ampio spazio nel racconto è stata dedicata ad uno dei punti di svolta della nostra storia, le 5 giornate di Milano durante le quali «novizi dei seminari e prostitute prendevano i confessionali dalle chiese per rinforzare le barricate».
Parlando di come si è fatta l’Italia, però, il pensiero non può non correre alla situazione attuale. «Io voto da 12 anni -confessa il giovane autore- ma sinceramente non morirei per nessuno di quelli che ho votato» mentre 150 anni fa le persone «seguivano ciecamente personaggi come Garibaldi o Mazzini». Mari si spiega questo cambiamento guardando alle differenze tra «i sogni della classe dirigente e quelli -i giovani- che dovranno viverli ma che desiderano altro». Nell‘800, infatti, erano «le politiche si piegavano al volere e all’entusiasmo dei giovani» mentre oggi «sono le scelte politiche ad imporsi sulle volontà dei cittadini». Ma l’energia che ha animato quegli anni «io credo sia presente ancora oggi nelle giovani generazioni; basterebbe trovare qualcuno in grado di saperla guidare».
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