Alessandro Mari torna al liceo Tosi, da scrittore
L'autore di "Troppa umana speranza" sarà ospite del liceo che lo ha visto crescere il prossimo 28 aprile: «Qui ho vissuto quell'energia positiva che racconto nel libro»
Alessandro Mari, autore del fortunato libro “Troppo umana speranza” giovedì 28 aprile (ore 21) è al Teatro Lux di Sacconago. Promotore dell’incontro, il liceo scientifico Tosi. Non è un caso che il liceo abbia organizzato l’incontro. Alessandro Mari, 31 anni di Busto Arsizio, è stato studente del Tosi. Dal ’94 al ’99 il giovane scrittore ha frequentato l’ istituto che lo ha raggiunto telefonicamente nella sua abitazione milanese per un’intervista da ex-studente.
Com’è nata l’idea del libro?
Da un personaggio, Colombino, un contadino di Sacconago. Volevo trovare un’epoca che gli confacesse, ma non l’ho trovata nell’oggi. Il Risorgimento è stata l’età che meglio ha risuonato in Colombino.
Sapevi già dall’inizio come si sarebbe sviscerata la storia o si è evoluta in fieri?
Avevo già in mente tutto.
Quale messaggio comunica il libro?
L’ostinazione e la caparbietà di una parentesi di vita che è quella di Colombino, un personaggio che ha un modo di vivere tutto suo.
In breve la trama
E’ difficile sintetizzare tante pagine. Sono quattro storie che s’intrecciano e raccontano di Colombino, un patriota, una spia dei servizi segreti e di un pittore milanese. Quattro vite, quattro vicende, quattro declinazioni della “Troppo umana speranza”.
A proposito del titolo?
E’ ambivalente: un eccesso di speranza o una sovrabbondanza indispensabile per approdare a un cambiamento.
Due parole sul tuo curriculum, da quando ti sei diplomato al Tosi.
Ho frequentato Lingue e letteratura straniera, il master “Holden” di Torino sulle “Tecniche di narrazione”. Ho lavorato per l’editoria.
Articoli sul tuo libro sono comparsi su tutti i quotidiani e periodici anche nazionali, hai partecipato a trasmissioni con Gad Lerner e in emittenti che ti hanno reso famoso: è cambiata la tua vita?
No per ora. E’ ancora tutto molto fresco.
Hai in cantiere altri libri?
Sì, ma non dico su cosa.
Ricordi del liceo?
Tutti positivi, soprattutto sul piano umano. Ho vissuto gli anni in cui si ha quell’energia positiva di cui si parla in “Troppo umana speranza”.
L’evento, aperto al pubblico, è organizzato in occasione dei festeggiamenti dei 150 anni dell’unità d’Italia. Oltre al racconto di Mari, sono previsti altri tre momenti con letture di passi e opere relative al Risorgimento, intermezzi musicali con la band del Liceo e una mostra iconografica.
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