Il terzo polo di Morello picchia duro sulla Lega Nord
Il candidato sindaco (Udc) accusa il Carroccio di subire i diktat dall'alto e di non avere autonomia decisionale. Esclude alleanze in corsa. Dopo vent'anni ricompare il simbolo dei repubblicani
Il Terzo polo varesino picchia duro sulla Lega Nord. E lo fa per bocca di Mauro Morello dell’Udc, candidato sindaco della coalizione che raggruppa i centristi di Casini, Fli (futuro e libertà), repubblicani e un pezzo dei socialisti (il consigliere comunale Claudio Vanetti). L’ex alleato del Carroccio e Pdl rivendica «un’autonomia sul territorio» che gli ex alleati non avrebbero avuto. «Abbiamo verificato che ci fossero le condizioni per continuare con l’alleanza – ha detto Morello durante la presentazione delle liste – ma queste condizioni non c’erano per un diktat che arrivava da Roma, perché la classe dirigente di Varese non ha peso specifico per decidere».
Eppure, il sindaco Attilio Fontana, secondo l’ assessore Gregorio Navarro, avrebbe voluto rinnovare la santa alleanza con i centristi. E come dargli torto. Con i voti dell’Udc il sindaco uscente avrebbe avuto molte probabilità di farcela al primo turno. Con questa frammentazione, invece, il ballottaggio sembra ormai sicuro. Morello non ha digerito il voltafaccia del Carroccio perciò non vuole sentir parlare di alleanze in corsa e giochetti vari (almeno a parole) per il secondo turno. «Noi ci autodeterminiamo, gareggiamo per vincere e non vogliamo favori dalla Lega Nord».
L’Unione di centro e i suoi alleati di Fli, pur avendo fatto parte dall’amministrazione uscente se ne vogliono distinguere il più possibile. Morello parla dell’importanza del Pgt (piano di governo del territorio) rimproverando agli ex colleghi di governo di non avere avuto «il coraggio di attuare le scelte per la città, perché è una classe dirigente che non vuole decidere della propria sorte».
Il candidato sindaco terzopolista elenca ciò che andrebbe fatto: dallo stadio «che puo’ essere costruito anche altrove» alla macchina comunale «che andrebbe razionalizzata a partire dalla dislocazione degli uffici». Il tutto racchiuso nello slogan: "Varese attiva".
Il candidato sindaco terzopolista elenca ciò che andrebbe fatto: dallo stadio «che puo’ essere costruito anche altrove» alla macchina comunale «che andrebbe razionalizzata a partire dalla dislocazione degli uffici». Il tutto racchiuso nello slogan: "Varese attiva".
Alla destra di Morello siede l’ex assessore Salvatore Giordano (Fli) che rivendica per il terzo polo «esperienza di amministratori e idee chiare. Mentre Pdl e Lega sono un po’distratte rispetto alle esigenze del territorio».
Dopo quasi vent’anni ritornano con il proprio simbolo nella competizione elettorale cittadina i repubblicani. L’ultima volta avevano ottenuto un vicesindaco con l’elezione di Piergianni Biancheri che entrò nella giunta del primo sindaco leghista Raimondo Fassa. Fausto Torelli, coordinatore cittadino dell’edera, sembra un po’ frastornato ma rivendica il ruolo della nuova aggregazione come elemento di rottura rispetto al bipolarismo rappresentato da Pdl e Pd.
«È stato il miglior amministratore della giunta Fontana». L’elogio unanime del terzo polo è andato all’assessore uscente Gregorio Navarro che però non si ripresenterà nella lista capeggiata da Ennio Imperatore.
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