“Vita da liceale”, un account Instagram collettivo per far sentire gli studenti meno soli
I ragazzi della classe 3BL del Liceo Curie hanno creato un profilo per aiutare i ragazzi delle classi prime: "Crediamo che soprattutto in questo momento ne abbiano bisogno". L'esperienza si sta allargano a tutta la scuola e ad altri istituti
L’account corretto è @vitadaliceale.curie, si trova su Instagram ed è nato da poche settimane a opera dei ragazzi della 3BL del Liceo Curie di Tradate, indirizzo linguistico. Questi studenti hanno creato il profilo all’interno del progetto di alternanza scuola lavoro (oggi chiamato Percorsi per le competenze l’orientamento), con l’obiettivo di accogliere e accompagnare i ragazzi di prima superiore durante l’arco dell’anno. Ben presto, però, grazie al passaparola e ai contenuti molto diversi, l’account è diventato una piazza dove si discute anche con studenti di altre classi, persino da altri istituti.
Tutto è nato da un’intuizione della professoressa Sara Carnelli, coordinatrice dell’accoglienza ai nuovi studenti: «La scorsa estate ero in vacanza in montagna e stavo pensando a come avrei preparo quest’anno l’accoglienza. E così ho pensato che avremmo potuto usare un mezzo che gli studenti guardano sempre, come Instagram. Dall’altra parte c’erano le classi terze che dovevano fare l’alternanza scuola-lavoro. Ne ho parlato con i ragazzi della 3 BL che hanno accolto tutto con entusiasmo. Poi io non ho fatto quasi più nulla, facendo entrare nel progetto anche la professoressa Gaia Peron che ha competenze anche in comunicazione. A inizio settembre l’accoglienza istituzionale è stata comunque fatta dal preside, ma l’accoglienza relazionale con gli altri studenti è passata da Instagram».
A spiegare il funzionamento dell’account sono tre ragazze in rappresentanza di tutti gli altri. «Ci siamo organizzati in gruppi – spiega Letizia -. Il primo gruppo è stato quello delle organizzatrici che, subito dopo la prima lezione, ha creato il profilo. Abbiamo iniziato a fare una scaletta per mettere i post e i vari contenuti. Poi gli altri gruppi si sono divisi in base agli argomenti: c’è quello che si occupa di problemi psicologici, poi c’è il gruppo sul sulle informazioni sulla scuola, un altro sull’arte, e così via».
Mentre l’utilizzo dell’account cresceva grazie al passaparola, gli studenti della 3BL hanno proseguito le lezioni con la prof Peron e con un tutor esterno Camilla Mazzucchelli, ex studente del liceo, su come comunicare, sulla storia di Instagram, su come utilizzare il linguaggio della piattaforma. «Col tempo sono anche aumentati i contenuti che si potevano pubblicare – spiega Alice -. Abbiamo organizzato anche delle Stories, abbiamo pensato alle dirette da fare, a come dialogare con gli altri studenti. Questo account potrebbe diventare un punto di incontro: non è solo ed esclusivamente per quelli di prima. Si parla di libri e film e tutto quello che si vuole. Infatti oggi nella descrizione c’è scritto “Accoglienza classi prime (e non solo…)”».
Oggi ci sono in programma diverse attività: oltre a proseguire con i consigli di outfit, di comportamento, sulle comunicazioni, arriveranno anche delle dirette con la psicologa della scuola, un’intervista al preside, ma saranno soprattutto le proposte degli studenti a essere le vere protagoniste dell’account. «Spesso discutiamo tra noi su cosa pubblicare – spiega Aurora – ma riusciamo sempre ad arrivare a un compromesso, perché in una situazione come quella che stiamo vivendo, con la didattica a distanza, è sicuramente importante trovare un modo per socializzare, soprattutto per i ragazzi di prima che si trovano in un mondo nuovo. Ci immaginiamo spesso cosa potrebbero provare in questi giorni che hanno più bisogno di un confronto. Noi siamo qui, con questo progetto, soprattutto per loro. Ampliarlo anche ad altri studenti è bello perché ci fa sentire più uniti».
Sull’account vengono pubblicati anche due o tre post al giorno, le stories, e ci sono anche alcune dirette video. «La difficolta maggiore è creare un rapporto con i follower – spiega Letizia -: sai che le persone guardano i tuoi contenuti ma sai anche che possono non piacere. Per quello abbiamo creato la piattaforma con un nome generico, perché così ognuno si può identificare e dare un suggerimento per i contenuti futuri. Tutto nasce e cresce con il confronto».
«Spero che questo profilo vada avanti per molto tempo – conclude Aurora – anche solo per dare una sorriso ai ragazzi in questa situazione, per non farli pensare troppo a quello che succede. Siamo tutti un po’ spaventati per l’incertezza del futuro e ci sono tante paure. Questo account vuole essere solo un tassello per affrontare questi timori e queste insicurezze».
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