Riapre l’ospedale di Cuasso con 40 letti per pazienti Covid
Il presidio torna a essere centrale nell’assistenza ai pazienti Covid durante la fase di riabilitazione o convalescenza. Il sopralluogo del direttore Bonelli e del presidente della commissione sanità Monti
L’ospedale di Cuasso è pronto ad accogliere pazienti Covid in “convalescenza”. Questa mattina, il direttore generale dell’Asst Gianni Bonelli e il Presidente della Commissione sanità Emanuele Monti hanno visitato il padiglione rimesso a nuovo nella primavera scorsa proprio per aiutare il Circolo a sostenere la pressione dei casi più gravi accogliendo le persone ormai in via di guarigione ma non ancora dimissibili.
Era un’esigenza che era emersa sin dall’aggravarsi dell’emergenza con l’aumento della domanda di assistenza e la necessità di reperire posti di cura a minor intensità.
Mercoledì, dunque, l’ospedale riapre 40 letti subacuti o che necessitano di degenza di comunità, con un maggiore impegno infermieristico, oppure di pazienti ancora positivi al Sars Covid- 2 che non hanno la possibilità di restare isolati al proprio domicilio o che non hanno nessuno che possa aiutarli durante l’isolamento. Il potenziamento è stato reso possibile anche grazie al coinvolgimento di una cooperativa che garantirà almeno la metà delle figure infermieristiche professionali.
L’apertura del reparto covid all’Ospedale di Cuasso al Monte va a completare la riorganizzazione dell’intera ASST Sette Laghi per far fronte all’emergenza.
«Con Cuasso andiamo a completare l’assetto assistenziale della nostra Azienda per far fronte all’emergenza. – spiega il DG Gianni Bonelli – Abbiamo convertito 40 posti letto di Terapia Intensiva, che a breve saranno potenziati creando ulteriori postazioni in sala operatoria. Abbiamo convertito o attivato ex novo altri cinquecento posti letto per acuti, distribuiti tra gli Ospedali di Circolo, Del Ponte, Angera, Luino e Tradate. È uno sforzo organizzativo enorme quello in atto, una corsa continua per potenziare la nostra capacità ricettiva e offrire assistenza a tutti coloro che ne hanno bisogno nel tentativo di giungere quanto prima all’equilibrio tra nuovi ricoveri e dimissioni. In questo contesto, l’Ospedale di Cuasso gioca un ruolo strategico, permettendo di alleggerire i reparti per acuti e potenziare ulteriormente la nostra capacità di far fronte ad un’emergenza senza precedenti».
«La situazione epidemiologica della provincia di Varese, con oltre 500 persone ospedalizzate nella ASST Sette Laghi, richiede la riattivazione dell’ospedale di Cuasso al Monte – commenta Emanuele Monti, consigliere regionale e Presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali, a margine della visita di stamattina all’Ospedale di Cuasso al Monte – Durante la fase primaverile della pandemia, questa struttura aveva garantito un importante supporto, specialmente a beneficio dei tanti pazienti provenienti dai territori di Bergamo e Brescia. Adesso servirà al nostro territorio. Per questa ragione in mattinata, insieme alla Direzione Generale ha svolto un sopralluogo della struttura. L’attivazione avverrà già questa settimana, con una prima disponibilità di circa 40 posti letto su una capienza massima di circa 100. Le operazioni di attivazione si sono svolte con il massimo della celerità grazie allo straordinario lavoro del Direttore Generale dell’ASST Sette Laghi, Gianni Bonelli, e di tutto il corpo medico e infermieristico. Durante il fine settimana, si sono susseguite una serie di riunioni per definire le modalità di apertura più efficienti, viste le tante criticità logistiche e legate al reperimento del personale. Si è riusciti tuttavia ad organizzare l’apertura nel migliore dei modi e per questo a loro vanno i miei complimenti e il mio ringraziamento. Sul presidio di Cuasso, dall’inizio della pandemia, sono stati investiti oltre 800.000 euro in adeguamenti strutturali e impiantistici che hanno permesso alla struttura di farsi trovare pronta. Durante la visita di stamattina, è stata anche l’occasione per verificare lo stato di allestimento delle camerate in cui per settimane ha alloggiato il personale sanitario durante i mesi di marzo, aprile e maggio e che ora si riempiranno nuovamente. Camerette, cucina e sala comune: spazi che permetteranno la permanenza del personale impegnato a contrastare quotidianamente la pandemia. Questo sottolinea il grande sacrificio, anche dal punto di vista personale, di tutti i professionisti che con coraggio e dedizione operano in situazioni di emergenza. A loro rinnovo ulteriormente il mio plauso».
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