Ospiti e operatori positivi: focolaio alla RSD dell’Anaconda
La scorsa settimana i primi casi tra gli operatori. I tamponi hanno evidenziato 16 ospiti e 18 dipendenti positivi: "I ragazzi sono asintomatici e i dipendenti in malattia" spiega il direttore

(foto tratta da L’Anaconda.org)
Superata indenne la prima emergenza sanitaria della primavera scorsa, il centro residenziale dell’Anaconda di Varese sta vivendo in questi giorni un’emergenza: « Venerdì scorso abbiamo avuto la segnalazione di un operatore sintomatico – spiega il direttore della RSD Gianni Nocera – a cui si è aggiunto qualche altro collega. Abbiamo quindi deciso di fare tamponi a tutti e 17 gli ospiti della comunità e ai dipendenti. Così abbiamo verificato che i nostri ragazzi erano per lo più positivi, 16 su 17, ma anche 18 operatori hanno contratto il virus e stanno manifestando sintomi. Invece i ragazzi sono per lo più asintomatici o hanno avuto e già superato una lieve febbre».
La comunità residenziale dell’Anaconda è composta da disabili non fragili, ospiti che non hanno modo di stare al proprio domicilio spesso perché non hanno parenti: « Non si tratta, e ci tengo a sottolinearlo, di persone con patologie, fragili o anziane. Non abbiamo, dunque, un’emergenza sanitaria ma solo qualche difficoltà organizzativa tra il personale. Abbiamo spostato una quindicina di dipendenti sulla residenza e per ora conteniamo i problemi. In questo momento non riusciremmo a inserire nuove figure professionali sia perché mancano sia perché non è facile entrare immediatamente in sintonia con i nostri ragazzi. Gli operatori sono a casa in malattia perché hanno sintomi, curati dai propri medici e speriamo che si rimettano presto».
Situazione tranquilla, invece, nei tre centri diurni di Anaconda dove si concentra la gran parte dell’attività della cooperativa sociale: « Abbiamo superato indenni la primavera e l’estate scorsa avevamo riaperto, secondo le indicazioni ministeriali e regionali, accogliendo i pochi parenti che venivano in giardino. Sono sempre state rispettate le distanze. I nostri operatori sono forniti di dispositivi di protezione e la comunità residenziale era protetta».
Varese, però, è in questo momento tra le province più colpite del paese e il virus è entrato anche nella casa di via Rainoldi.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
gokusayan123 su Saronno, furto in un bar: arrestati due uomini grazie alla segnalazione dei passanti
Giulio Moroni su È morto il noto architetto varesino Raffaele Nurra
gokusayan123 su Reati in aumento in provincia di Varese: i sindaci preoccupati chiedono più forze dell'ordine
Domotronix su A Tradate l’avvertimento dei rapinatori prima di fuggire: “Non denunciare, tanto se ci beccano domani siamo fuori”
malauros su A Tradate l’avvertimento dei rapinatori prima di fuggire: “Non denunciare, tanto se ci beccano domani siamo fuori”
Prick su Il basket perde una leggenda: è morto Sandro Galleani
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.