Il Varesotto e la sua rete di musei industriali nella guida di Jacopo Ibello
Solo poche settimane fa era stata lanciata la rete dei musei industriali del Varesotto con Busto Arsizio capofila. L'assessore Maffioli: "Questa guida ci dice che siamo sulla strada giusta"
È da poco stata pubblicata la guida del turismo industriale a cura di Jacopo Ibello, per Morellini Editore. Il volume mappa i principali luoghi di cultura industriale (per lo più musei), a beneficio di un settore, quello del turismo industriale, in ascesa. Lo testimoniamo anche i molti i siti internet che ne parlano e le pagine social si stanno moltiplicando.
Tra i luoghi recensiti lungo tutto lo Stivale, ampio spazio lo hanno trovato esempi di archeologia industriale del Varesotto, ottimamente conservati. Tra questi anche il Museo del Tessile (foto di Ibello), Volandia, il museo Fisogni, la Liuc e il birrificio Angelo Poretti peraltro tutti compresi (tranne il birrificio Poretti e la Liuc che non sono musei) nella neo-costituita “MIVA”, rete dei musei industriali del Varesotto: «È una grande soddisfazione vedere il nostro Museo del Tessile annoverato tra le mete del turismo industriale nella prestigiosa guida di Jacopo Ibello, per i tipi di Morellini Editore – commenta la vicesindaco e assessore a Identità, Cultura e Sviluppo del territorio Manuela Maffioli -, peraltro all’indomani dall’aver assunto il ruolo di capofila della grande rete dei musei industriali del Varesotto, MIVA. Una scelta che assume ancora più valore dopo questa pubblicazione e che ci sprona a proseguire su questa strada».
La guida, prima nel suo genere, invita a scoprire i più importanti siti di archeologia industriale, i musei e gli archivi d’impresa che costellano la nostra penisola, un patrimonio diventato un tema d’interesse anche per il turismo. Al suo interno sono segnalati molti siti industriali oggi riconvertiti a luoghi della cultura, come il Museo del Tessile che, oltre ad essere un importante elemento dell’archeologia industriale cittadina, è anche un veicolo di promozione della cultura d’impresa e della tradizione tessile bustocca.
«Il Museo del Tessile è luogo d’eccellenza della città – prosegue Maffioli – poiché coniuga sapere e saper fare, è insieme custode della nostra identità e tradizione e visionario promotore delle nuove declinazioni del tessile: dalle produzioni più all’avanguardia, all’arte. Un luogo del cuore per il cui futuro stiamo lavorando in chiave di concreto sviluppo».
«Busto ha scritto e continua a scrivere la storia industriale italiana e il Museo del Tessile ne è una conferma plastica, sia per l’importanza del sito produttivo di un tempo, sia per ciò che l’ex Cotonificio Bustese è diventato grazie al grande lavoro di valorizzazione iniziato negli anni ‘90 e mai interrotto – aggiunge il sindaco Emanuele Antonelli –. Un impegno che l’attuale Amministrazione continua a portare avanti con grande determinazione anche perché il museo rappresenta un significativo elemento di attrattività del territorio. Ringrazio l’autore della guida e l’editore per l’importante riconoscimento».
Info sulla guida: https://www.morellinieditore.it/; http://www.saveindustrialheritage.org/
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