Mastromarino: “Nell’accordo con la Svizzera tutelate le ragioni dei territori di confine”
Il rappresentante dei Comuni di Frontiera: "Avevo chiesto che si tutelassero le ragioni dei territori di confine, dei frontalieri e delle loro famiglie. Credo sia il miglior accordo che si potesse raggiungere"
«In qualità di rappresentante dei Comuni di Frontiera, ho chiesto che si tutelassero le ragioni dei territori di confine, dei frontalieri e delle loro famiglie. Credo sia il miglior accordo che si potesse raggiungere, rispetto soprattutto all’accordo del 2015, da tutti noi criticato e contestato». A dirlo è Massimo Mastromarino, sindaco di Lavena Ponte Tresa e presidente dell’associazione die comuni di frontiera a poche minuti dalla firma sullo storico accordo tra Italia e Svizzera in materia di fiscalità su lavoratori frontalieri e ristorni.
«I lavoratori frontalieri attuali – spiega Mastromarino sottolineando i punti cardine dei vantaggi ottenuti dall’accordo -, quelli cioè che hanno lavorato in Svizzera o ci lavoreranno dal 1 gennaio 2019 al 31 dicembre 2022, continueranno ad essere tassati solamente in Svizzera per tutta la durata della loro vita lavorativa, i nuovi frontalieri a partire dal 2023 saranno tassati in Italia deducendo quanto già tassato in svizzera, ma godranno di una franchigia di 10.000 euro, della non tassabilità degli assegni familiari, della deducibilità delle forme previdenziali integrative».
«Ai Comuni di frontiera saranno garantiti i ristorni, riconosciuti essenziali per dare servizi e opere ai frontalieri stessi, fissati in oltre 85 milioni di euro – prosegue il sindaco -. Inoltre, le eventuali maggiori imposte versate dai frontalieri saranno reimpiegate per interventi in campo sociale o per progetti di sviluppo esclusivamente nei territori di Frontiera. I Comuni di Frontiera siederanno ai diversi tavoli necessari per arrivare all’approvazione dell’accordo, saranno la voce della frontiera, e si impegneranno affinché i nostri rappresentati politici sostengano in Parlamento tutto ciò che è stato raggiunto in questo accordo».
Insieme all’accordo è stato firmato anche un memorandum tra Governo italiano, sindacati e comuni di frontiera, qui il testo completo.
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